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Terna, ecco come Cattaneo cerca di elettrizzare azionisti e analisti

“Grazie a grandi e costanti sforzi chiudiamo il trentatreesimo trimestre di crescita”. Si tratta di “risultati concreti, fattori consolidati dopo anni di disciplina finanziaria”. A dirlo è stato Flavio Cattaneo, l’amministratore delegato di Terna che ieri ha presentato il bilancio 2013 e il piano strategico al 2018. Cattaneo ha ricordato il “lungo percorso verso la crescita: dal 2005 abbiamo investito 8 miliardi, negli ultimi 3 anni abbiamo colmato il gap infrastrutturale tra Italia e resto d’Europa”.

LA RETE TRA BORSA E ANALISTI

Ma la Borsa, che sulla diffusione dei conti dell’ultimo esercizio si era esaltata, ha poi fatto marcia indietro e il titolo ha chiuso la seduta in calo dello 0,74%. Tuttavia secondo gli analisti, il piano “è coerente con i target inclusi in quello precedente e si pone obiettivi concreti e raggiungibili”. Vi sono state “indicazioni chiare del management, anche sul fronte delle attività non tradizionali” ed è stata confermata una visibilità del dividendo nel lungo periodo.

IL BILANCIO

Piazza Affari ha evidentemente bisogno di metabolizzare. Partiamo dai numeri diffusi ieri: nel 2013 il gestore della rete ha registrato un utile netto di 514 milioni, il 10,8% in più rispetto al 2012 e ha deliberato un dividendo di 20 centesimi di euro per azione. I ricavi consolidati dell’esercizio ammontano a 1,89 miliardi, in crescita del 5%. I costi operativi, pari a 415,3 milioni sono sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio precedente (-0,5 milioni, -0,1%), pur con una diversa distribuzione delle voci di spesa. L’ebitda si attesta a 1,48 miliardi con un incremento del 6,5%, mentre l’ebitda margin passa dal 77% del 2012 al 78,1% dell’anno scorso. Gli ammortamenti dell’esercizio crescono di 22,8 milioni di euro rispetto al 2012, principalmente per l’entrata in esercizio di nuovi impianti. L’ebit (risultato operativo), pertanto, si attesta a circa 1 miliardo, in aumento del 7%. Gli oneri finanziari netti, pari a 100,2 milioni, rilevano un incremento di 7 milioni rispetto ai 93,2 milioni di euro del 2012. A seguito dell’impatto degli oneri finanziari netti, il risultato ante imposte si attesta a 937,5 milioni, in crescita di 61,2 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente (+7%).
Quanto alla situazione patrimoniale-finanziaria: il patrimonio netto è in crescita a 2,9 miliardi, ma l’indebitamento segna un incremento a 6,62 miliardi per effetto degli investimenti effettuati sulla rete di trasmissione nazionale nel corso dell’anno. Il rapporto debt/equity, al 31 dicembre 2013, si attesta a 2,25. Gli investimenti complessivi ammontano a 1,2 miliardi in flessione dell’1,9% rispetto al 2012.

IL PIANO AL 2018

Gli 8 miliardi investiti dal 2005 sono stati usati per realizzare 2.500 km di nuove linee e 89 nuove stazioni elettriche. Uno sforzo che “ha già prodotto 5,4 miliardi di euro di minori costi per cittadini e imprese”, 3,4 dei quali per la migliore efficienza nell’attività del dispacciamento, ai quali si aggiungeranno “i 9,7 miliardi di euro di risparmi delle future opere, per un totale di oltre 15 miliardi di risparmi”, così Cattaneo. Le future infrastrutture, che verranno realizzate “grazie a tecnologie all’avanguardia in grado di garantire sempre maggiore attenzione agli aspetti ambientali e di sostenibilità, porteranno una diminuzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera per un milione di tonnellate” nell’arco del piano. In particolare, il 70% della lunghezza complessiva delle opere principali (oltre 1.000 km) sarà realizzato con cavi sottomarini e interrati, mentre tralicci di ultima generazione come i pali tubolari Monostelo e i sostegni Germoglio copriranno circa il 60% delle tratte aeree.

I MERCATI DEL FUTURO

“Non prevediamo in alcuna situazione una riduzione del dividendo” ha detto Cattaneo. Che ora punta dritto alla Grecia: “Siamo interessati alla privatizzazione della rete greca ma l’asta ancora non è partita. Ci sarà, da parte nostra, un’espressione del nostro interesse. Aspettiamo”. Cattaneo sottolinea i vantaggi di questa operazione: intanto, la Grecia è “vicina all’Italia, già interconnessa, ci sono buone condizioni a livello di ritorni, c’è un potenziale di investimenti incentivati, c’è un ebitda margin interessante per noi”.
E tra i nuovi mercati c’è anche la lontana America latina dove “ci sono opportunità sia a livello di rinnovabili che di grandi impianti infrastrutturali”, come ha sottolineato nel corso della presentazione agli analisti Alessandro Fiocco, amministratore delegato della controllata Terna plus, dedicata allo sviluppo di nuovi business. “Entrambe le cose sono molto interessanti per noi- ha spiegato Fiocco- molti Paesi stanno vivendo una crescita rapida per quanto riguarda la generazione rinnovabili nella loro rete elettrica e allo stesso tempo stanno aumentando anche la spinta agli investimenti infrastrutturali”.
In ogni caso, “se ci saranno opportunità, cercheremo di afferrarle”, ha risposto Cattaneo a un analista che gli chiedeva di eventuali acquisizioni nelle attività tradizionali. Opportunità preferibilmente vicine all’Italia e a patto che ci siano due condizioni “il rendimento, il ritorno sull’investimento e l’ebitda margin”.

I NUOVI INVESTIMENTI

Nel periodo di piano si prevede un dividendo di 19 centesimi di euro per azione derivante dalle attività tradizionali più il contributo delle attività non tradizionali, per un payout del 60%. L’aumento dei ricavi e il controllo dei costi rafforzeranno la profittabilità: l’ebitda margin a fine piano sarà superiore al 79 per cento. Quanto alla struttura finanziaria, il piano consente di ridurre di 400 milioni l’incremento dell’ indebitamento finanziario rispetto al precedente piano (600 milioni da 1 miliardo); la struttura del capitale, pertanto, rimane solida e si prevede che il rapporto tra indebitamento netto e Rab si manterrà inferiore al 60% in tutti gli anni del piano. Nessuna esigenza di rifinanziamento fino a tutto il 2015.
Il Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale prevede investimenti per 8,1 miliardi di euro, di cui 5,6 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, che saranno destinati alla riduzione delle congestioni interzonali in favore della piena integrazione nel sistema elettrico delle fonti di energia rinnovabile e a garantire sicurezza e qualità del servizio elettrico.
L’81% dei 3,6 miliardi destinati alla Rete elettrica, andranno allo sviluppo della stessa Rete. Circa 200 milioni di questa cifra saranno invece destinati ai sistemi di accumulo, superbatterie pionieristiche necessarie per la stabilità del sistema elettrico alla luce dell’impetuosa crescita delle fonti rinnovabili non pienamente programmabile.

CANTIERI APERTI

Terna ha 200 cantieri aperti sul territorio nazionale, per un valore di 2,7 miliardi di euro: complessivamente 1.200 km di nuova rete sostenibile e tecnologica in costruzione e 60 nuove stazioni. Una volta completati gli interventi consentiranno la dismissione di 850 km di vecchie linee. Per le attività non tradizionali Terna conferma una pipeline di attività per un valore di 400 milioni (interconnessione Italia-Francia e acquisizione gruppo Tamini) cui si aggiunge un impegno nell’arco di piano per 900 milioni in attività di sviluppo di impianti rinnovabili e di infrastrutture elettriche per terzi in Italia e all’estero.

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