C’è una domanda rimasta sottotraccia negli ultimi eventi dell’area del centro-destra. Sì, ci sono divisioni, riappacificazioni, scatti d’orgoglio e moti di affetto. Ma oltre alla politica “emozionale”, ce n’è una pragmatica di cui dover tenere conto. E questa, visto l’effetto Renzi che sta plasmando e trainando il nuovo centro-sinistra, porta l’altra metà del cielo a chiedersi se non sia meglio correre unito e ricomporre l’orizzonte moderato per evitare l’asfaltamento renziano alle urne.
Era stato Pier Ferdinando Casini, in un’intervista a Repubblica, a dare l’addio al sogno centrista e a lanciare l’asse con Berlusconi e Alfano in un’ottica bipolare imposta dalla nuova legge elettorale. Una proposta poi sormontata dalle tante diatribe tra Ncd e Fi, dal congresso Udc che di fatto ha scelto la linea “mai con Berlusconi per il momento”, dai tanti no sdegnati pervenuti, dalle elezioni Europee in cui sembra prevalere per ora una logica differente.
Udc e Popolari si presenteranno con una lista unica di cui è già stato presentato il simbolo. L’invito ad unirsi rivolto al Ncd resta aperto ma Alfano per ora nicchia. “Non c’è fretta – ha spiegato in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, in merito a un’eventuale alleanza con i due – ci unisce il fatto che siamo insieme al governo. Non lo escludo ma non ne abbiamo ancora parlato”.
L’idea che sembra prevalere nel Ncd è quella di correre da soli con il proprio simbolo per misurare la propria forza al primo vero test elettorale. Una sorta di prova generale in vista delle politiche, dove si dovrà decidere se aprire o meno l’eventuale alleanza a tre Ncd-Udc-Popolari anche a Forza Italia, magari guidata da un nuovo leader.
I guai giudiziari dell’ex Cavaliere e una naturale evoluzione impongono nuovamente il tema della successione per la leadership dei forzisti. E se c’è chi dipinge a tinte fosche questo passaggio, l’intellettuale conservatore Gennaro Malgieri su Formiche.net e la stessa compagna dell’ex premier Francesca Pascale oggi su Repubblica, c’è anche chi immagina che il post-berlusconismo del centro-destra renderà più facili nuove alleanze.
Lo ha fatto Luigi Marino, senatore popolare del gruppo Per l’Italia, lanciando su Formiche.net l’idea di ricostruire l’intera area del centro-destra, anche con Forza Italia, perché gli elettori sono gli stessi e rappresentano la maggioranza del Paese. Anche Paolo Naccarato del Ncd sottoscrive questo pensiero: “Marciamo divisi (alle Europee) per colpire uniti”, ha detto a Formiche.net. Ed ecco che come in un cerchio si torna alla constatazione di Casini. È la realpolitik, bellezza.