Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Tutti i misteri del volo MH370 della Malaysia Airlines

Al momento le uniche certezze attorno al volo MH370 della Malaysia Airlines diretto a Pechino, scomparso sabato con 239 passeggeri a bordo, compresi i 12 membri dell’equipaggio, sono il decollo alle 00:41 ora locale da Kuala Lumpur, l’uscita dai radar alle 1:30 e il fatto che almeno due passeggeri si siano imbarcati con passaporti rubati tempo prima in Thailandia all’italiano Luigi Maraldi e all’austriaco Christian Kozel.

LE POCHE CERTEZZE

Il Washington Post prova a mettere in ordine altri fatti in quello che oggi il direttore dell’agenzia malaysiana per l’aviazione civile, Azharuddin Abdul Rahman, ha definito “un mistero senza precedenti”. Alcune circostanze citate dal quotidiano statunitense ricordano come, in base ai dati radar, il velivolo sembra aver invertito la rotta prima di sparire, inoltre i due passeggeri con passaporti rubati avevano come destinazione Amsterdam, per poi dirigersi uno a Francoforte, l’altro a Copenaghen, questo secondo le informazioni raccolte dal Financial Times.

IL CASO DEI DUE PASSEGGERI

I due passeggeri, come si evince dalle riprese delle telecamere a circuito chiuso dell’aeroporto, non sembrano asiatici. Nel rispondere oggi ai giornalisti, il direttore dell’agenzia per l’aviazione civile ha detto che i due assomigliavano al calciatore Mario Balotelli. “Non è dello Xinjiang”, ha poi sottolineato in riferimento a uno dei due, allontantando forse il sospetto che dietro quanto accaduto ci sia un salto di qualità del separatismo uiguro che appena una settimana fa era salito agli onori delle cronache perché ritenuto responsabile dell‘assalto all’arma bianca alla stazione di Kunming, un attacco che ha fatto almeno 33 morti, compresi gli assalitori, e che i cinesi hanno sentito come il proprio 11 settembre. Altro dato: i passeggeri che hanno fatto check-in senza però imbarcarsi sono stati almeno cinque, i cui bagagli sono stati scaricati.

SI ALLARGANO LE RICERCHE

Mentre decine di navi e aerei in uno sforzo internazionale che coinvolge nove Paese battono il mare, il campo delle operazioni è stato allargato a parte dello Stretto di Malacca, includendo un’ampia porzione del Mar cinese meridionale. Dalla Cina, Paese da cui arrivava la maggior parte dei passeggeri, è arrivata l’esortazione al governo di Kuala Lumpur a intensificare gli sforzi. Per il resto si entra nel campo delle teorie, mentre i detriti, il portellone di uno scivolo trovato ieri, e tracce di carburante individuate dai vietnamiti, non sono collegate a quando accaduto.

L’IPOTESI TECNICA

Una delle teorie è quella del problema tecnico a entrambi i motori. Il Washington Post ricorda che nonostante sia considerato un mezzo generalmente sicuro, il Boeing 777-200 ER non è esente da problemi. Ma anche in questa eventualità il pilota avrebbe potuto inviare un messaggio d’aiuto. L’ipotesi di un’esplosione in volo quando il mezzo si trovava a 35mila piedi d’altitudine ha qualche giustificazione nel fatto che non si trovino detriti. Le cause sarebbero tuttavia da chiarire. La teoria di un atto suicida del pilota resta ugualmente senza prove, così come quella del dirottamento, sebbene la presenza a bordo di due passeggeri con passaporti falsi abbia portato a non escluderla, così come il tentativo di invertire la rotta.

I PASSAPORTI RUBATI

Tuttavia con l’emergere dei particolari sui biglietti usati dai due passeggeri sospetti la situazione si complica, e, in qualche misura si sgonfia l’ipotesi terrorismo. Ad esempio, secondo l’agenzia thailandese che si è occupata delle prenotazioni i due, probabilmente di origine africana, avrebbero richiesto il volo più economico per l’Europa e inizialmente avrebbero riservato i posti su due diversi voli uno con la Qatar Airlines e l’altro con Etihad. I due, riferisce il Financial Times, avrebbero hanno acquistato il biglietto a Pattaya, in Thailandia, con l’aiuto di un intermediario iraniano che all’inizio aveva prenotato per il primo marzo. Sviluppi che farebbero pensare a un tentativo di rifugiarsi in Europa.

LE CRITICHE DELL’INTERPOL

Critiche all’operato delle autorità aeroportuali malaysiane sono arrivate dall’Interpol che ha confermato come i due passaporti fossero inseriti nel proprio database. Soltanto lo scorso anno almeno un miliardo di imbarchi sono avvenuti senza che ci fosse un controllo con i dati in loro possesso, scrive l’organizzazione in una nota.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter