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Aprire un conto corrente? Ecco cosa saprà il Fisco del nostro denaro

Chiunque voglia aprire un conto corrente è bene che sappia quali informazioni saranno rivelate al Fisco circa i movimenti del nostro denaro

Risparmiare i nostri soldi e gestirli al meglio è un desiderio che accomuna molti consumatori italiani. Rivolgersi alle banche per poterlo fare e utilizzare uno degli strumenti messi a disposizione nell’offerta degli istituti di credito in modo conveniente, anche. Internet aiuta a scegliere la soluzione adatta permettendo di porre il conto corrente Fineco a confronto con quello Mediolanum o ING Direct o qualsiasi altro.

Scegliere il miglior conto corrente bancario o il miglior conto deposito, infatti, significa affrontare un percorso di risparmio o di investimento diverso, perché uno strumento è diverso dall’altro proprio per il servizio di gestione del denaro che offre.

Ovviamente non esiste la soluzione perfetta in assoluto, semmai esiste la migliore per ogni caso specifico, a seconda di esigenze, aspettative e bisogni particolari. L’importante è vagliare in modo accurato e con razionalità ogni alternativa possibile, setacciando tutto ciò che il mercato dei conti propone.

Il conto corrente è più utile per chi ha necessità di fare continui movimenti di denaro, per accreditare lo stipendio o la pensione, per chi insomma, ha bisogno di un portafogli virtuale. Il conto deposito, invece, è indicato a chi vuole risparmiare il proprio denaro e guadagnarci sopra qualcosa vincolandolo per lassi di tempi anche lunghi.

Quando apriamo un conto bancario in generale, a prescindere dalla tipologia scelta, diamo delle informazioni alla banca ogni qual volta usiamo il denaro per spendere, per investire o per riceverlo. Sappiamo quante e quali informazioni passano poi al Fisco? Le banche e gli istituti finanziari, infatti, sono tenuti a fornire al Fisco alcuni dati circa il comportamento che adottiamo con il nostro denaro.

Ed entro il 31 marzo 2014 sono stati comunicati alcuni dei nostri dati in riferimento ai conti aperti nel 2012 e alle operazioni effettuate in quell’anno. Vediamo insieme quali sono le informazioni che servono alla Superanagrafe dei conti correnti per poter controllare la correttezza dei movimenti di denaro.

Queste informazioni possono essere divise in quattro marco categorie: la prima riguarda il saldo contabile, la seconda il totale degli accrediti e degli addebiti, l’apertura del rapporto finanziario e il suo saldo iniziale e la chiusura del conto e il saldo finale.

Sui conti deposito, sui titoli e sulle obbligazioni, le banche hanno dovuto comunicare al Fisco quale sia stato il controvalore dei titoli a fine 2012 (seguendo l’estratto conto) e quale sia stato il totale degli acquisti e degli investimenti effettuati sempre nell’arco di quell’anno.

In particolare, hanno comunicato i saldi contabili, gli accrediti e gli addebiti dei conti deposito a risparmio libero o vincolato: anche qui, è stato necessario comunicare l’apertura, la chiusura e i relativi saldi contabili.

La Superanagrafe del Fisco, però, ha richiesto informazioni anche sulle carte di credito e su quelle di debito: nello specifico, ha voluto sapere l’utilizzo del plafond di spesa sia all’inizio che alla fine del 2012; l’importo degli acquisti fatti in quell’anno e delle ricariche effettuate se si è trattato di carte di credito prepagate e ricaricabili.

Al Fisco sono andate anche tutte le informazioni relative alle operazioni nelle cassette di sicurezza e quelle extra conto, per i quali le banche hanno dovuto comunicare tutti gli accessi e le operazioni effettuate nel 2012.

E non finisce qui. Anche le informazioni sui buoni deposito e sui buoni fruttiferi arriveranno nelle scrivanie del Fisco che analizzerà tutti gli importi dei certificati e dei buoni, le accensioni e le estinzioni e il numero dei buoni fruttiferi, tutto riferito ovviamente al 2012.

Neanche il risparmio collettivo passerà inosservato al Fisco: questo, infatti, ha voluto sapere l’ammontare del contratto di gestione del risparmio sia a inizio che a fine 2012, e gli importi totali delle sottoscrizioni e dei rimborsi di quote. Al Fisco, infine, arriveranno i dati sulle gestioni patrimoniali (valore globale, totale degli apporti ed estinzioni del 2012).



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