Skip to main content

Cnel, ecco come il sindacato vuole intrappolare Renzi

D’intesa con un’ala della Cgil, i “rottamati” del Pd hanno predisposto un piano per mettere in difficoltà il Presidente del Consiglio prima ancora che il disegno di legge costituzionale arrivi in aula.

In breve, con il decreto legge sulle prime misure per dare corpo al Documento di Economia e Finanza (Def) in discussione al Consiglio dei Ministri del 18 aprile arriverebbe una norma per svuotare il Cnel (che, secondo Il Corriere della Sera per Renzi sarebbe diventato ormai un pallino). Lo svuotamento avverrebbe “sospendendo sine die” l’indennità di 25.000 euro lordi ai consiglieri e spostando parte del personale verso altri lidi dell’oceano della pubblica amministrazione in attesa dell’approvazione del disegno di legge costituzionale.

La misura – secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net – viene presentata al presidente del Consiglio sostenendo che sarebbe una buona trovata elettorale poiché potrebbe affermare di avere già ridotto il costo del Cnel e ucciso, di fatto, l’organo di rilievo costituzionale. Nasconderebbe, poi, l’assenteismo di alcuni consiglieri del Cnel (quasi tutti di una parte) ormai diventato non noto ma notorio.

In tal modo, Renzi verrebbe blandito a fare adottare la misura. Ma dietro di essa si cela una trappola molto fine, mettono in evidenza in queste ore alcuni addetti ai lavori ai renziani. Da un lato i risparmi sarebbero unicamente 2 milioni di euro (e forse si potrebbe avere un costo netto nell’attribuire frettolosamente ad altri organi dello Stato funzioni speciali attribuite, negli ultimi tre lustri, al Cnel da normativa italiana ed anche europea).

Da un altro, l’inghippo: può un organo di rilievo costituzionale essere tenuto in vita ma posto nell’impossibilità di funzionare (in quanto l’assenteismo aumenterebbe e con esso la difficoltà di raggiungere il numero legale nelle Assemblee e Commissioni e sarebbe impossibile operare se manca il personale)? Al Quirinale se lo chiedono. E così pure alle Commissioni Affari Istituzionali del Parlamento dove ci si domanda: a) dove è l’urgenza di prendere misure del genere per decreto legge; b) se non si aggira in tal modo la Carta Fondamentale.

La “zeppa”,  in romanaccio, viene posta non tanto al Cnel quanto alla riforma del Senato.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter