“La riforma più difficile”, l’ha definita Matteo Renzi, invocando addirittura i Marines per affrontare temi e misure che sicuramente saranno destinate a “far discutere”. A partire dalla licenziabilità dei dirigenti, i tagli alle indennità, l’eventuale uscita di dipendenti per fare spazio alle nuove generazioni. E ancora: interventi sulla giustizia amministrativa con uno stop alla sospensiva facile, semplificazioni per i cittadini che potranno anche dare il voto agli impiegati.
GLI INTENTI RENZIANI
Ancora una volta una delle idee di base è quella di rendere la p.a. più accessibile e semplice, trasparente e a portata di tutti. Ogni cittadino verrà quindi innanzitutto dotato di una “identità digitale”, il che vuol dire, ha spiegato il presidente del Consiglio, “dare a tutti un pin” che permetterà l’accesso ai servizi pubblici, senza più code per un certificato o per pagare le bollette.
NUMERI E RASSICURAZIONI
Renzi ha chiarito che nella riforma di esuberi non si parlerà, soprattutto degli 85.000 indicati in un primo momento da Carlo Cottarelli. I “poveri dipendenti”, li ha chiamati il presidente del Consiglio, non saranno toccati: “Nessuno verrà licenziato perché il governo ha da tagliare”, ha assicurato il premier presentando di fatto in anticipo i punti salienti della riforma direttamente ai cittadini, approfittando del salotto televisivo di Porta a Porta.
FURBETTI E FANNULLONI
I dirigenti “che fanno i furbi invece vanno beccati”. Ancora una volta la lente si concentrerà dunque sulla parte alta della p.a., come già fatto imponendo un tetto agli stipendi dei manager. “Servono dirigenti che facciano i dirigenti, non è possibile poi che il premio di produzione aumenti con l’indennità e a prescindere dai risultati e dalla situazione del paese”, ha detto ancora Renzi, lasciando intendere che i premi saranno variabili e commisurati alle performance. Per loro ci sarà anche una specie di contratto a tempo determinato, i cui dettagli saranno svelati però più in là.
Più in generale, l’obiettivo è “beccare i fannulloni e farli smettere” di stare con le mani in mano e valorizzare “i tanti non fannulloni” dandogli un premio, incentivandone gli scatti di carriera e magari anche lo stipendio. L’intento non è quello di tagliare o ridurre ma di far lavorare tutti di più.
IL COMMENTO DI CONFEDIR
“Che la P.A. vada riformata/modificata/
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