E la Mela (alla fine) diventò verde. Apple è la compagnia tecnologica che sta guidando il passaggio a un internet sempre più sostenibile. A premiare l’azienda di Cupertino è un rapporto di Greenpeace “Clicking Clean: How Companies are Building the Green Internet”, che analizza le misure messe in campo dalle internet company, in particolare nel settore del ‘cloud’, per alleggerire l’impatto sull’ambiente.
Apple viene incoronata per il suo impegno a favore delle energie rinnovabili, ottenendo tre “A” e una “B” su quattro categorie in totale. Il gigante che fu di Jobs è in vetta alla classifica delle aziende hi-tech più “green” grazie ai servizi iCloud e iTunes, alimentati con il 100% di energie rinnovabili, ma anche grazie all’impianto fotovoltaico privato più grande degli Usa, che fornisce elettricità ai propri data center nella Carolina del Nord. Non solo. Apple sta lavorando con utility del Nevada per potenziare i data center con energia solare e geotermica e acquista energia prodotta con l’eolico per i data center di Oregon e California.
Seguono la Mela e conquistano la “maglia verde” anche Facebook e Google, a cui è riconosciuto l’impegno di alimentare i data center con il 100% di rinnovabili. Scendendo nella classifica troviamo Yahoo! e, più indietro ancora, Microsoft, che – si legge nel rapporto – «fa molto affidamento sull’acquisto di certificati verdi ma non cambia l’approvvigionamento di elettricità sporca». A finire nella lista nera sono invece eBay che «si alimenta prevalentemente a carbone», Ibm e Twitter, bacchettata non solo per la mancanza di trasparenza in quanto a informazioni sulla propria impronta ambientale ma anche perché non sembra voler cambiare il suo percorso, perché concentrata su altri aspetti di crescita interna. Nota di demerito anche per Amazon: il web service che ospita Netflix, Spotify e Vine, infatti, usa solo per il 15% le rinnovabili, per il resto l’energia proviene da centrali nucleari e a carbone.
Ritornando ad Apple, Greenpeace definisce così il suo impegno nella ricerca dell’ecosostenibilità: «E’ stata l’azienda più innovativa nel raggiungere l’obiettivo del 100 per cento di energia rinnovabile, contribuendo a impostare una nuova soglia per il settore».
Un cambio di marcia davvero sorprendente quello di Apple, se si considera che in un dossier Greenpeace di appena tre anni fa (aprile 2011) intitolato “How Dirty is Your Data?”, l’azienda di Cupetino trionfava, ma in termini tutt’altro che positivi, in fatto di ecosotenibilità. Secondo quel rapporto, infatti, il colosso di Cupertino dipendeva dal carbone al 54,5%, risultando l’azienda più “sporca” dell’IT.
Considerando gli ultimi risultati, perciò, si potrebbe dire che la Mela ci ha stupiti ancora battendo tutti. E stavolta non in termini di introiti.
di Alma Pantaleo