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Ecco come la batosta sui depositi bancari può annullare i benefici del bonus Irpef

In questi giorni il dibattito politico e giornalistico si è concentrato sugli effetti di alcune misure contenute nel Dl 24 aprile 2014, n. 66, “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”. In particolare… In particolare hanno ottenuto grande risonanza l’introduzione del bonus Irpef in busta paga per i lavoratori dipendenti e l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento.

COME FUNZIONA IL BONUS IRPEF
L’introduzione del bonus (sotto forma di credito d’imposta) porterà nelle tasche dei lavoratori con redditi fino a 24000 euro 640 euro nel 2014 (a partire da maggio), i famosi 80 euro al mese per 8 mesi; il bonus decresce fino ad annullarsi al di sopra dei 26000 euro. La misura esclude inoltre gli incapienti, coloro cioè che guadagnano fino a 8145 euro annui.

LE STIME
E’ stata stimata un’entrata media a famiglia di 252 euro, che sale a 655 euro se si considerano solo le famiglie in cui almeno un lavoratore riceverà il bonus[1]. La cifra stimata diventa 663 euro (Tab. 1) se si considerano solo le famiglie in cui almeno un lavoratore riceverà il bonus e che allo stesso tempo sono titolari di conto corrente e/o possiedono depositi. A ricevere il bonus dovrebbe essere il 38.4 per cento delle famiglie italiane (circa 10 milioni), ma poiché le famiglie con conti correnti o depositi sono il 92.4 per cento, le famiglie intestatarie di conti e che allo stesso tempo riceveranno il bonus saranno il 36 per cento (circa 9 milioni).

L’ANALISI SULLE FAMIGLIE
Tra le famiglie oggetto delle due misure, quelle appartenenti ai decili più bassi otterranno cifre inferiori (379 euro per le famiglie del 10 per cento più povero della distribuzione del reddito), perché tra queste famiglie vi sono molti contribuenti incapienti o che mediamente lavorano per meno di dodici mesi (il credito va infatti rapportato ai mesi lavorati), ma anche perché vi sono molte famiglie con un solo percettore. Quest’ultimo è il motivo principale che spiega perché il bonus è mediamente più alto per i decili centrali della distribuzione (ad esempio 724 euro nel decile centrale, 616 euro nell’ultimo decile), dove sono più frequenti i nuclei bi-reddito o con figli adulti ancora conviventi. Non deve stupire di osservare valori di bonus associati a redditi familiari elevati. Infatti il credito di imposta è erogato a livello individuale, mentre i redditi medi riportati in tabella sono familiari. E’ quindi possibile che una famiglia di reddito alto si componga di due o più percettori, dei quali almeno uno ha un reddito inferiore ai 26 mila euro lordi: ciò fa sì che la famiglia risulti tra i beneficiari (perché un componente ha un reddito che dà diritto al bonus), ma allo stesso tempo il suo reddito complessivo sia elevato.

LA TASSAZIONE SULLE COSIDDETTE RENDITE
La disposizione relativa all’incremento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento riguarda, molto in sintesi, tutti gli strumenti finanziari con l’eccezione dei titoli di stato. In questo breve approfondimento ci concentriamo sull’aggregato di conti correnti e depositi a risparmio che per semplicità di esposizione definiamo “depositi”.
Con particolare riferimento a questo strumento finanziario in possesso alla maggioranza delle famiglie, anche quelle meno abbienti, è stato enfatizzato il fatto che il governo stesse dando con una mano (bonus Irpef) e togliendo con l’altra (tassazione rendite).

LE STIME DI IMPATTO
La Tab. 1 riporta, oltre al bonus Irpef, le nostre stime dell’esborso richiesto alle famiglie in seguito alla modifica della tassazione sui depositi per quei 9 milioni di famiglie in cui almeno un componente riceve il bonus e che allo stesso tempo possiedono depositi. Per questi nuclei la tassazione graverà per un importo medio di circa 16 euro a famiglia nel 2014, considerando che la misura verrà attuata a partire dal 1° luglio, 32 euro se si considera l’intero anno. L’esborso medio passa da 8 euro per le famiglie del 10 per cento più povero (primo decile di reddito) a 37 euro per il 10 per cento più ricco (ultimo decile di reddito). La perdita percentuale sarà più elevata per i più ricchi (l’incremento della tassa equivale, in valore assoluto, al 6 per cento del bonus) rispetto ai più poveri (l’incremento della tassa equivale, sempre in valore assoluto, al 2 per cento del bonus). Si rileva però un’incidenza leggermente maggiore per il primo decile rispetto agli altri medio-bassi (incidenza tra l’1.6 e l’1.8 per cento tra il secondo e il sesto decile).

Tabella 1 Famiglie in cui almeno un componente riceve il bonus e che allo stesso tempo possiedono depositi (euro)

decili di reddito

reddito netto familiare
(valori a prezzi 2014)

bonus Irpef 2014
(8 mesi)

tassazione depositi 2014
(6 mesi)

incidenza % tassa/bonus

11318

379

-8

-2.0

18890

591

-11

-1.8

22380

622

-11

-1.8

26772

668

-11

-1.6

30385

724

-13

-1.7

33892

734

-12

-1.7

38521

722

-15

-2.1

46327

707

-20

-2.9

55992

642

-27

-4.2

10°

83876

616

-37

-6.0

media totale

36475

663

-16

-2.4

Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat (It-Silc) e Banca d’Italia (Indagine sui Bilanci delle Famiglie)

LA CONCLUSIONE
Detto questo non bisogna dimenticare che saranno tassati anche gli altri redditi di natura finanziaria (con le eccezioni riportate da tutti gli organi di informazione), quindi gli esborsi medi per famiglia saranno maggiori. È prevedibile che saranno colpite maggiormente le famiglie con redditi medio-alti, cioè famiglie che con maggiore probabilità possiedono portafogli più sofisticati. È infatti nota la correlazione positiva tra reddito familiare e possesso di strumenti finanziari più rischiosi/sofisticati, più alto è il reddito maggiore è la percentuale di possesso: ad esempio, i microdati di Banca d’Italia indicano una percentuale di possesso di azioni e partecipazioni pari al 14.7 per il 20 per cento più ricco delle famiglie, contro lo 0.1 del 20 per cento più povero delle famiglie (ampi differenziali si osservano anche per altre forme di investimento).

(lo studio si può leggere anche qui)


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