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Eni, Enel e Poste. Tutti i consigli di Mucchetti al governo Renzi sulle nomine

L’eventuale rinnovo dell’incarico ai capi azienda uscenti deve essere subordinato alla valutazione dei risultati della loro gestione e in ogni caso non ci potrà essere un quarto mandato. I presidenti devono essere indipendenti fin dalla prima nomina.

Sono due degli impegni che la Commissione Industria del Senato ha indicato al governo con la risoluzione presentata dal presidente Massimo Mucchetti e approvata oggi con il parere favorevole del viceministro dell’Economia, Enrico Morando.

IL COMMENTO DI MUCCHETTI (PD)

“Si tratta – dichiara il senatore Massimo Mucchetti – di una innovazione rilevante che aiuta il governo a rinnovare i vertici di Eni, Enel, Terna e Finmeccanica seguendo un criterio meritocratico: il capo azienda che ha fatto bene può essere confermato o, se cambiato, se ne dovrà spiegare il perché; chi ha fatto male ovvero ha esaurito la spinta propulsiva verrà sostituito. Quanto ai presidenti, il governo deciderà sulla base del contributo che hanno dato nel quadro della governance della società”.

L’ESITO DEL VOTO

Hanno votato a favore Pd, M5S, Sel, Scelta civica, Popolari per l’Italia, ha votato contro Forza Italia, astenuti Ncd e Lega che avevano chiesto di rinviare la decisione a domani.

TUTTI I PUNTI DELLA RISOLUZIONE

Ecco che cosa prevede la risoluzione approvata dalla commissione Attività produttive del Senato presieduta da Massimo Mucchetti (Pd). La risoluzione non ha avuto impegna il governo a:

A) impostare su base meritocratica la formazione delle liste per i consigli di amministrazione delle società nelle quali il Ministero dell’economia e delle finanze esercita, direttamente o indirettamente, il controllo di diritto o di fatto, avendo particolare cura di evitare situazioni di conflitto di interesse;

B) subordinare l’eventuale riconferma dei presidenti e degli amministratori delegati uscenti alla valutazione del ruolo di ciascuno e dei risultati della società sul piano industriale, su quello della remunerazione del capitale investito dall’azionista, nonché sui risultati dei bilanci di sostenibilità, e in ogni caso avendo come limite massimo
quello di tre mandati;

C) osservare, ai fini della corporate governance, le positive indicazioni adottate dalle società Enel ed Eni sull’indipendenza dei presidenti contenute negli orientamenti del consiglio di amministrazione agli azionisti sulla dimensione e composizione del nuovo consiglio di amministrazione.

D) trasmettere al Parlamento una relazione che illustri le ragioni e le finalità delle scelte fatte nella formazione delle liste e nella designazione di presidenti e amministratori delegati, nonché degli obiettivi generali loro affidati;

E) trasmettere inoltre al Parlamento, con cadenza annuale, una relazione sull’andamento delle società, in relazione al mandato ricevuto;

F) procedere ad una riduzione della retribuzione lorda totale (comprensiva delle parti fisse e variabili, di eventuali stock option e stock grant nonché dei trattamenti di fine rapporto) di chi sia designato a ricoprire le cariche di presidente ed amministratore delegato, sulla base di un forte principio di progressività e, per il futuro, a legare l’eventuale miglioramento dei compensi dei capi-azienda al proporzionale miglioramento sostenibile dei salari;

G) valorizzare, senza ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato, la Direzione del Ministero dell’economia e delle finanze preposta al controllo delle partecipazioni azionarie dello Stato in relazione ai mandati assegnati e nel rispetto delle norme sulle incompatibilità di cui al decreto legislativo n. 39/2013, anche istituendo, all’interno della Direzione, delle specifiche unità di valutazione dei risultati delle aziende;

H) rispettare nella definizione delle liste i requisiti di onorabilità, oltre a quelli di professionalità, indicati nella mozione sulle nomine, approvata il 19 giugno 2013 dal Senato.


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