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Europee: Ilaria Bonaccorsi la sorpresa, l’outsider

Storica del Medioevo apprezzata, giornalista sui generis, non omologata come il settimanale Left diretto negli ultimi quattro anni, soprattutto profondamente laica e di sinistra: sono in queste qualità racchiuse le chance di Ilaria Bonaccorsi di essere la sorpresa – l’outsider – delle elezioni europee di fine maggio.

Se Ilaria è in lista con noi è perchè nel Pd c’è la nostra area laica, socialista, spiega Pippo Civati. E noi vogliamo rifare un nuovo centro- sinistra riportando nell’agone, nel dibattito culturale e politico, la distinzione tra destra e sinistra“, aggiunge Civati. Distinzione tra destra e sinistra  che si gioca su due parole: libertà e uguaglianza da coniugare assieme.

E’ questa, dunque, un’occasione d’oro per quanti – a sinistra – ancora anelano, sperano nella rigenerazione della sinistra, che passa per il superamento della sterile ed inconcludente contrapposizione comunista/socialista, retaggio della scissione del 1921 che con il sistema costituzionale definito all’Assemblea Costituente dall’accordo tripartito Dci, Pci e Psi, con il complesso del tiranno, ossia la Repubblica parlamentare, ha nei fatti privato il Paese sia di una grande forza progressista che dell’alternanza alla guida del Governo tra schieramenti diversi – destra e sinistra, progressisti e conservatori – come avvenuto in quasi tutti i paesi europei.

L’anomalia patologica italiana sta proprio in questo: aver avuto due partiti, Pci e Psi, anche forti sul piano elettorale, ma incapaci di esprimere un governo di sinistra. Anomalia che anche dopo il crollo del Muro di Berlino, resta lì, in attesa ncora di poter esser curata, mentre con il passar del tempo si va perdendo l’appeal e il senso la stessa parola sinistra: è tempo allora di reagire, non rassegnarsi perchè, come ha insegnato Antonio Gramsci, anche quando tutto sembra perduto bisogna mettersi tranquillamente all’opera ricominciando dall’inizio.

Da dove ricominciare se non dal socialismo delle origini, dalle tre parole: libertà, uguaglianza e fraternità riprese da Left con l’aggiunta della t di trasformazione riferita non tanto, come sosteneva Carlo Marx, al mondo, ma agli esseri umani?

Il perchè della candidatura la Bonaccorsi lo ha ben chiarito sulle colonne di Left: C’è tutto quello che mi insegnato: il coraggio,la coerenza, l’intelligenza, la pulizia, la capacità di essere soli, di resistere, di insistere. Poi in merito 1505125_618072311617492_3020840698208066198_nall’Europa: perchè l’Europa a cui pensavo io era quella dei diritti e della conoscenza, quella di Altiero Spinelli e di Jaques Delors, per intenderci. Perchè l’Europa che immaginavo avrebbe reso migliore anche l’Italia, avrebbe corso sulle due gambe della Sinistra di Bobbio, l’uguaglianza e la libertà. Quelle due gambe – libertà e uguaglianza – di cui parlava l’azionista e filosofo Bobbio, su cui camminare, vanno ricostruite per bene e questo può avvenire se facciamo un lavoro collettivo e corale.

Già, mettere assieme uguaglianza e libertà è la rivoluzione culturale di una nuova Sinistra: sinora quando c’e’ stata la libertà è mancata l’uguaglianza e quando c’è stata l’uguaglianza è stato a spese della libertà! Liberi e uguali, dunque. “Il grido di ‘W la libertà’ di Civati, che mi ha proposto la candidatura, mi ricorda quello che un mio grande amico mi dice da anni ‘la libertà è il dovere di essere esseri umani’ e ‘il rifiuto di ogni neutralità è sapere'”.

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