I tempi sono difficili, per tutti. La Politica sembra ora riguadagnare un po’ di ossigeno dalla novità, positiva o meno, rappresentata dall’arrivo di Matteo Renzi al Governo. Berlusconi è al crepuscolo e molti fedelissimi hanno già abbandonato la nave, altri seguiranno.
Gli italiani vedono, per la prima volta dopo anni, un piccolo lumicino in lontananza chiamato speranza. L’intervento che il Governo Renzi ha approvato di recente, il famoso “bonus irpef”, che lo ribadiamo non è né un provvedimento risolutivo, né sufficiente; è il primo vero intervento di redistribuzione dall’inizio della crisi, è già qualche cosa.
In questo clima, però, procedono anche i discorsi sul DL Lavoro del Ministro Poletti, e torna quindi in primo piano il ruolo dei sindacati. La CGIL è l’organizzazione sindacale più grande d’Italia, quella di “sinistra” si sarebbe detto un tempo, ma secondo alcuni, e soprattutto all’intero del sindacato stesso, la dirigenza ha fatto ben altro che difendere i lavoratori, rinunciando ad una vera opposizione alla legge Fornero, per esempio; ai provvedimenti del Governo Monti in generale e di Letta ed oggi, rispetto alle idee di riforma del lavoro del Governo Renzi.
Insomma, Susanna Camusso non deve solo far fronte ad una generale disaffezione di iscritti, con un indice di sindacalizzazione in picchiata da anni, ma anche con le resistenze e i malumori interni all’organizzazione. Ieri, a Pisa, è stato confermato il sostegno al documento di Cremaschi, fortemente critico sull’operato della dirigenza della CGIL. Sembra sia nata un’opposizione interna alla CGIL di Camusso molto forte, che ha ottenuto ottimi risultati in molti stabilimenti soprattutto alla Piaggio e che accusa di l’attuale dirigenza di connivenza con le politiche del lavoro ed economiche degli ultimi tre governi: un fallimento politico e sindacale che necessita di ripensare l’intera azione del sindacato.
I diritti dei lavoratori non sono, si legge nel documento, tutelati, anzi, la CGIL sembra aver partecipato allo smantellamento di queste tutele insieme ad altri, tra cui CISL, UIL e Confindustria.
Cosa risponderà Susanna Camusso in vista del Congresso Nazionale di Maggio? Che direzione prenderà la CGIL, oggi? Quale significato e senso all’azione di un sindacato di lavoratori, in un’epoca di flessibilità e precarietà endemica?