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Il mio viaggio in Benin tra Papa Francesco e Benedetto XVI

E’ alba…
Ho preso tutto? Passaporto, lo zaino, la macchina fotografica…
Quante volte ho fatto la tangenziale per l’aeroporto di Fiumicino a quest’ora… Quando si viaggia spesso per lavoro si impara a vivere da itineranti… Quelli che viaggiano sempre sanno per esempio che se ti mancano 25 minuti al decollo per Milano e sei arrivato all’inizio del pezzo con le bandiere hai ancora qualche speranza di non perdere il volo.

Questa volta è diverso… Non parto per lavoro e non vado in vacanza. Parto per sostenere Emergenza Sorrisi…
Per anni sono andata da volontaria U.N.I.T.A.L.S.I. a Lourdes in pellegrinaggio con gli ammalati, ed in quei viaggi ho imparato che condividere braccia, gambe, mani, parole è la cosa più bella che si possa fare con il proprio corpo.
Tra le tante cose per esempio ho imparato che i non vedenti ascoltano le emozioni meglio di chiunque altro e mille volte quando non capivo ho chiuso gli occhi e ho ascoltato e basta. Funziona sempre
Stavolta è diverso. Ho poco da dare, vado per ricevere… Ricevere il dono di mettersi a disposizione dell’altro come fanno i medici che accompagno, ricevere come faranno i bambini che saranno operati…
Ricevere come il dono dell’amicizia mi porta in Benin con Emergenza Sorrisi…

Ci pensavo ieri al corso di eventi che mi ha portato con lo zaino aperto sul letto senza sapere che metterci dentro.
Quando Papa Francesco mi ha chiamato a dargli mano per la riorganizzazione del sistema economico ed amministrativo della Santa Sede più volte mi sono chiesta quale fosse il fine ultime di tutto.
E fra i miei amici, fra chi ha condiviso le riflessioni di questi mesi c’è sempre stata Federica, che fa il mio stesso lavoro, che si divide fra una vita di impegni, moglie, madre, donna in carriera ma che da sempre è quel punto di riferimento per i “discorsi dell’anima”… E un mese fa, mi dice… Parti con loro…

E così eccomi qua… Ho messo da parte gli impegni, mi porto il pc solo per le emergenze e per questo diario che è il mio ponte con il mondo che mi lascio alle spalle per qualche giorno. Il mio mondo fatto di tante cose, di tempo che non basta mai e di giornate in affanno… Ora mi fermo e vado a dare un senso diverso al mio periodo di quaresima…

E parto e lo faccio iniziando dalle parole di Papa Benedetto XVI che ha pronunciato proprio in occasione del viaggio in Benin nel 2011, un discorso unico ed intenso come tutti quelli di Papa Benedetto… Papa Benedetto ha chiesto “Speranza” per il popolo africano ed ha detto “non abbiate paura” Cristo non lascia solo il suo popolo davanti ad una sfida. Vado a cercare quella speranza, quella luce che ti resta dentro solo quando ti accorgi di essere stato capace di dare…

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