Incontrare Enzo Iacchetti in un piccolo teatro romano e poter disporre dei suoi racconti ironici, delle sue battute, in una conferenza dove lui si presenta prima come uomo, poi come attore e cantante, e solo in fondo scopre il suo orgoglio di rappresentare la coppia storica, unica ed indissolubile da anni di “Striscia la notizia”, è un’esperienza piacevole che scopre lati inediti di una personalità d’artista forse sottovalutato.
Nulla da denigrare per il successo televisivo, anche perché senza di quello sarebbe tutto estremamente complicato e complesso. Ma Iacchetti afferma che l’ironia è un dono di natura che grazie alla passione ed alle capacità si struttura e si affina, invece la recitazione e la canzone sono soprattutto il frutto di studio ed impegno. La sua carriera teatrale e musicale è lunga, ma i seguaci sono ancora esigui, almeno fino allo spettacolo tenuto al Sistina l’anno scorso con Columbro per “il vizietto” ed a questo che siamo certi gli porterà il tutto esaurito.
Perché la scelta di un autore come Gaber?
<<Perché eravamo grandi amici, e l’eredità di essere stato al fianco di un artista così unico non va sprecata. È un omaggio alla sua personalità, ma è anche un modo per farlo conoscere alle generazioni che non l’hanno incontrato. Sono cresciuto con tanti miti, e l’80% di quelli che poi ho incontrato mi hanno deluso. Non bisognerebbe mai incontrarli…
Ma Gaber no, sia sul piano umano che artistico lui è rimasto il mito.>>
Dobbiamo ricordare che Iacchetti ha anche inciso un album su Gaber che ha venduto 12.000 copie. Ed ora lo show: <<dalla sua scomparsa la famiglia mi ha chiesto di portare il suo repertorio in giro. E questo l’ho creato coloratissimo per omaggiate il Gaber di “come è bella la città” ed altri monologhi gioiosi. È per questo che sul palco ci sono le sculture luminose di Marco Lodola. Ognuna rappresenta una canzone come ad esempio una donna nella coppa di champagne per “Barbera e champagne” e “La Torpedo blu”. Tra l’altro le sonorità di quest’ultima canzone è tra quelle più rispettate. Infatti l’abbiamo rifatta un po’ alla Manhattan transfer>>.
Iacchetti è consapevole delle sue capacità canore e ci regala “le strade di notte” e tante altre reinterpretazioni del repertorio. Gli chiediamo se ci sono inediti.
<<Ho 62 anni e Gaber è morto da 12 anni. Non ci sono inediti ma solo rivisitazioni artistiche, come quella per Lo Shampoo, dove c’è tutta l’ispirazione del teatro-canzone di Gaber.
Ho iniziato la mia carriera 35 anni fa con Gianni Caiafa e proseguito con Massimo Piparo ed altri. Poi ho fatto commedie di Totò, Neil Simon e Woody Allen. Ora era giunto il momento ed era giusto dedicarsi ad un artista come Gaber>>.
Poi racconta un Gaber inedito, sempre molto arrabbiato sul palco, pronto a denunciare le ingiustizie del sistema ma che, dopo lo spettacolo, eccelle per pacatezza, gentilezza e generosità. Uomo di intelligenza e sarcasmo unico, la cui acutezza nel suo stile narrativo unico, emergeva sempre con forza dissacrante.
Lo spettacolo è stato definito “Un geniale scempio” da Mario Luzzatto Fegiz, ma l’alternanza tra i monologhi originali, scritti insieme a Giorgio Centamore, e la rielaborazione in perfetto stile gaberiano, che attraverso il teatro-canzone ci fa assistere a due ore di musica ed intrattenimento. Dobbiamo assolutamente rendere merito alla Witz Orchestra e Marcello Franzoso che rendono questo recital-show davvero godibile, in una variazione di sonorità contaminate dai vari generi della musica attuale in una fusione che parte dal pop di Zucchero al rap di Jovanotti passando per i cori alpini. Certo i musicisti sono bravissimi, ma il contributo della sfrontata ironia di Enzo Iacchetti è determinante!
Al Teatro Lo Spazio a Roma dall’ 8 al 27 Aprile 2014
ENZO IACCHETTI
in “Chiedo scusa al sig. Gaber”