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La Scelta Europea di Scelta civica (con un occhio a Renzi). Parla Susta

Sono state presentate oggi le candidature di Scelta Europea, la lista ALDE sostenuta da Scelta civica, Centro democratico e Fare per fermare il declino.

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Nella circoscrizione Nord ovest, capolista è Gianluca Susta, capogruppo al Senato di Scelta civica.

Senatore, che obiettivo si dà Scelta Europea per il 25 maggio?
Quello di costruire in Italia l’alleanza dei liberali democratici tra il polo socialista definitivamente scelto dal Pd e quello popolare-conservatore che Forza Italia ha rappresentato in questi anni. Alle Europee, chi vuole votare pro Europa ha davanti un’unica scelta, Scelta Europea.

Ma a voi va bene l’Europa così com’è?
Il grande problema dell’Europa è di tipo istituzionale. Manca una forte governance politica ed economica, l’insufficienza nella costruzione del modello è la debolezza che abbiamo nei confronti degli Usa. Solo costruendo gli Stati uniti d’Europa con una forte impronta federalista possiamo competere con le sfide globali.

La gestazione di questa lista è stata complessa. Ora che è stata raggiunta, riproporrete l’alleanza anche alle Politiche?
Una forza politica non si presenta per le sue alleanze, queste variano in base ai sistemi elettorali. Noi vogliamo occupare lo spezio liberaldemocratico. È stata una scelta faticosa e ci sono stati momenti difficili ma siamo approdati alla consapevolezza che il nostro obiettivo è la ricomposizione di quest’area. Tutti gli sforzi devono andare in questa direzione. L’Alde è una forza determinante senza la quale in Europa né i socialisti né i popolari possono avere la maggioranza.

E questa forza liberaldemocratica nell’ottica bipolare che sembra prevalere in Italia a chi si sente più vicina?
Sicuramente non siamo vicini alla declinazione italiana del Ppe, ma non diamo neppure per scontata la vicinanza al Pd. Stiamo convintamente sostenendo l’azione riformatrice di Renzi ma il presidente del Consiglio deve risolvere i suoi problemi con la sinistra conservatrice affinché gli slogan si possano coniugare alla sostanza politica.

Ai suoi ex compagni di partito, i Popolari per l’Italia, oggi esclusi dalla competizione europea, cosa dice?
Dico che la nostra è una casa plurale in cui si ritrovano liberali, socialdemocratici, laicisti e cattolici. Ciò che conta è essere riformista e penso che persone come Dellai siano assolutamente parte integrante di questa famiglia.



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