I “nuovi crocifissi” sono tutti coloro che arrivano al gesto estremo del suicidio perchè hanno perso il lavoro, coloro che si affidano agli usurai per arrivare a fine mese; sono le vittime dell’inquinamento ambientale nella Terra dei Fuochi. In una parola sono gli ultimi, i protagonisti della seconda Via Crucis di Papa Francesco.
Il Papa ascolta, ossequioso, le riflessioni proposte quest’anno dall’arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Bregantini, noto per il suo impegno sociale. Davanti al Pontefice, che assiste alla Via Crucis dalla terrazza del Palatino oltre 40mila persone, assiepate intorno al Colosseo, in uno scenario incantevole, illuminato da migliaia di lumini. “Il male non avrà l’ultima parola, ma l’amore, la misericordia e il perdono. Ricordiamo i malati, e tutte le persone abbandonate sotto il peso della croce, affinchè trovino nella prova della croce la forza della speranza”.
Lungo il percorso che rievoca la Passione di Gesù, la Croce viene portata, tra gli altri, da un operaio, da un imprenditore, da due carcerati, due malati, due ex tossicodipendenti e due clochard. Sono il simbolo delle sofferenze inferte dalla crisi economica, dalla malattia, dalla povertà.
Le celebrazioni pasquali proseguono con la veglia, sabato sera, nella Basilica di San Pietro, e con la messa – senza omelia come è consuetudine – domenica mattina, a cui segue la Benedizione “Urbi et Orbi” impartita da Bergoglio.