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Le trappole di Berlusconi

Rieccolo. E’ tornato: frasi choc contro i tedeschi, annunci al miele per pensionati e proprietari di animali, appelli alla società civile e attacchi al capo dello Stato che doveva regalargli la grazia.

Sì, Silvio Berlusconi è tornato. Ci si stracci pure le vesti per le frasi contro la Germania, si critichino pure le parole languide su riduzioni fiscali e aumenti di pensioni, ci si adonti per l’irriguardosità verso le istituzioni nazionali e gli Stati come la Germania. Avanti pure con l’indignazione.

Ma non si faccia finta di meravigliarsi per le berlusconate. Le ultime berlusconate non sono frasi dal sen fuggite, non sono dichiarazioni estemporanee da gaffeur. Il comunicatore che vuole raggiungere l’obiettivo di “bucare” (attirare l’attenzione, scaldare i propri fan e sedurre vecchi e nuovi, potenziali, elettorali) ricorre a tutti i trucchi del mestiere: biasimare i (veri o presunti, questo è indifferente) colpevoli di recessione e disoccupazione (ovvero i tedeschi ossessionati dall’austerità), assecondando gli umori anti euro e anti Europa di cui beneficiano Lega, Fratelli d’Italia e Beppe Grillo; evocare provvedimenti economici per mirate categorie di cittadini, surclassando i bonus Irpef alla Matteo Renzi; vestire i panni del simil grillino anti istituzionale e mettersi così in concorrenza con il Movimento 5 Stelle.

E’ la campagna elettorale, bellezza. Gli statisti possono aspettare (purtroppo).



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