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L’Europa di domani

 

Manca poco più di un mese al grande appuntamento con le elezioni europee ed il vento euroscettico, soprattutto in Italia, inizia a tirare sempre più forte. Grillo ha lanciato il suo pseudo spettacolo, “Te la do io l’Europa”, tentando di dimostrare l’inutilità dell’euro. La lega, con Matteo Salvini, continua imperterrita a propinare l’uscita dalla moneta unica come unica panacea per la salvezza dell’Italia. Il PD è costantemente ubriacato dalla promesse di Renzi, ambizioso comunicatore, che sicuramente crede in Europa diversa, almeno sulla carta, ma con contorni ancora tutti da delineare. Infine Forza Italia, anch’essa euroscettica, in cerca di una forte identità, nonché alla prese con violenti scontri interni.

Giovedì 3 Aprile alle ore 17,00 si discuterà proprio del futuro dell’Unione Europea presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, facoltà di lettere e filosofia, in una conferenza dal titolo “L’Europa di domani, tra euro e austerità, quale futuro per l’Italia?” Gli ospiti saranno Gustavo Piga, Claudio Borghi, Giovanni Salmeri, e Diego Fusaro.

Da un lato Piga e Salmeri considerano centrale e prioritario il ruolo svolto dall’Europa, ma a condizioni differenti da quelle attuali. Dall’altro Borghi e Fusaro criticano duramente quest’Europa antidemocratica in cui la finanza ed il rispetto dei vincoli di bilancio hanno condotto il Paese sull’orlo del baratro. .

Una cosa è certa. L’imperante avanzata delle correnti antieuropeiste ha trovato terreno fertile nella situazione poco rassicurante dell’economia in generale e del mercato del lavoro in particolare. L’assenza di una visione politico/economica di medio lungo periodo, insieme alla molteplicità dei problemi economici che imperversano nel nostro Paese, lavoro in primis, come ricordato dall’Istat quest’oggi, hanno acuito ancor di più la rabbia delle persone, sempre più smarrite, disorientate e scettiche in questo mare magnum di problemi.

L’appuntamento è vicino. Il Parlamento europeo, dati i recenti sondaggi, sarà,- probabilmente – per un terzo formato da correnti populistiche, demagogiche ed euroscettiche. Questa situazione potrebbe minare seriamente la costruzione dell’UE, ritrovandosi inevitabilmente a contrastare il perdurare di status quo e persistenti conflitti, esacerbando la condizione precaria del sogno europeo. Per un giovane europeista convinto la caduta del sogno europeo rappresenterebbe un ritorno al passato ed una grande sconfitta per il futuro.

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