I prodotti lombardi riaccendono i motori all’estero estero, specie quelli legati ai settori del fashion e del cibo. A dirlo è il monitor dei distretti della Lombardia, elaborato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, con i dati di export aggiornati al quarto trimestre del 2013.
Lo spaccato mette in luce come i risultati più brillanti arrivino dai comparti della moda e dell’agroalimentare. A fare meglio di tutti sono stati le macchine per la concia della pelle di Vigevano (+17,6% sul 2012), i vini di Franciacorta (+17,7%), l’abbigliamento e calzature della bassa bresciana (+11,6%), le calzature di Vigevano (+7,4%).
A valori correnti le esportazioni dai distretti regionali hanno segnato un +3,2% nel periodo ottobre-dicembre dello scorso anno, grazie alle vendite nei mercati maturi (+4,6%), in primis Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera. Anche i mercati emergenti, seppur a un ritmo di crescita più contenuto (+1%), hanno contribuito alle buone performance, su tutti Russia, Cina e Polonia. Nel complesso, l’incremento dell’export nel 2013 è stato del 2,5 per cento (vedi tabella): sul dato hanno inciso i risultati sottotono del primo trimestre, penalizzati dall’andamento delle vendite nei mercati maturi, poi recuperati nei trimestri successivi.
Confrontando le esportazioni nel 2013 con i risultati pre-crisi del 2008, emergono i buoni risultati dei vini di Franciacorta (+49,6%), del lattiero-caseario lombardo (+41,4%), e delle macchine per la concia della pelle di Vigevano (+31,5%), me anche delle carni e salumi di Cremona e Mantova (+12,8%), e delle macchine tessili di Bergamo (+10,7%).