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Chi si candida per l’Ufficio Parlamentare del Bilancio

Pubblichiamo grazie all’autorizzazione di Class Editori una versione ridotta dell’articolo di Tino Oldani uscito sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi

Giovedì 3 aprile le Commissioni Bilancio della Camera e del Senato sono chiamate a scegliere i nomi di dieci esperti di finanza pubblica. I due elenchi di dieci nomi ciascuno saranno trasmessi ai presidenti di Senato e Camera, i quali dovranno, di comune accordo, procedere a una selezione finale e scegliere tre nomi (un presidente e due consiglieri) che andranno a costituire un organismo nuovo di zecca: l’Ufficio parlamentare del Bilancio.

LA RIVINCITA DEI “VECCHI”

Tutto inizia circa due anni fa, quando su indicazione del governo Monti fu approvata la legge di riforma costituzionale n. 1 del 20 aprile 2012 che recepiva la normativa europea in materia di finanza pubblica. Quella legge, oltre a introdurre nella Costituzione l’obbligo del pareggio di bilancio, prevedeva di dotare le due camere di un organismo snello che aiutasse deputati e senatori nel tenere sotto controllo i conti pubblici, così da evitare sforamenti di spesa. A questo organismo fu dato il nome di Ufficio parlamentare del Bilancio, e si stabilì che a farne parte fossero tre esperti di finanza pubblica, da scegliere con un metodo nuovo, diverso dalla solita lottizzazione. Gli esperti e gli economisti interessati all’incarico, infatti, furono invitati a proporre la propria candidatura, inviando al parlamento «una manifestazione di interesse»con allegato curriculum professionale e scientifico.

LA COMPOSIZIONE DELL’UFFICIO PARLAMENTARE DEL BILANCIO

Il 21 marzo le due commissioni Bilancio, dopo una verifica puntigliosa di tutte le domande pervenute, hanno scelto 66 nomi di economisti e di esperti vari. Ed è da questo elenco di 66 nomi che giovedì 3 aprile saranno scelti i dieci esperti che saranno inviati al presidente del Senato, Pietro Grasso, più altri dieci da sottoporre a quello della Camera, Laura Boldrini, per la cernita finale dei tre vincitori finali. Il tutto, come afferma un comunicato della Camera, riveste una certa urgenza, visto che per metà aprile è in arrivo il Def 2015 e il Parlamento – anche se sembra incredibile – non vuole fare a meno del parere del nuovo organismo.

GLI INTERROGATIVI

Due anni per nominare tre esperti, e solo all’ultimo minuto, la dicono lunga sulle lungaggini legislative. L’Ufficio parlamentare del Bilancio rappresenta l’ennesimo organismo di controllo della spesa pubblica, di cui non si sentiva necessità. Conterà più o meno della Ragioneria generale dello Stato?

A CIASCUN ORGANISMO LA SUA FUNZIONE

Altro aspetto: mentre la Ragioneria provvede all’esame preventivo, la Corte dei conti conduce quello successivo, a spese fatte. E tra il prima e il dopo vi sono altri controllori già previsti e pagati dallo Stato. C’è il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ogni anno produce una relazione assai dettagliata sulla finanza statale.

I NOMI

L’elenco dei 66 esperti che hanno presentato domanda e superato il primo vaglio comprende economisti di assoluto valore: Mario Baldassarri, Paolo Savona, Luigi Paganetto, Fiorella Kostoris, Giancarlo Morcaldo, Guido Rey, Gianfranco Polillo, Giuseppe Pennisi, Paolo De Joanna, Luigi Mazzillo sono quelli più noti. Si tratta di esperti autorevoli, a cui non fa certo difetto la competenza.

La versione integrale dell’articolo si può leggere qui



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