La ricerca di Confcommercio-Censis illustra le opinioni delle famiglie italiane su crisi economica, lavoro e riforme del governo Renzi.
La domanda che compare ogni giorno sui giornali è: come si fa a uscire dalla crisi economica? La risposta è in genere legata a una ripresa dei consumi conseguente a un rilancio dell’occupazione soprattutto giovanile. Prima di sottoscrivere un finanziamento è bene considerare tutte le opzioni possibili, i lavoratori dipendenti ed i pensionati, ad esempio, possono informarsi sui prestiti Inpdap (disponibili anche se l’ente è stato assorbito dall’Inps), che potrebbero essere una valida soluzione per ottenere la liquidità di cui si ha bisogno.
I dati difusi da Confcommercio e Censis in questi giorni sono impietosi e vedono ancora una volta emergere le difficoltà dei consumatori. Otto famiglie su dieci, infatti, vivono “una sensazione di precarietà e instabilità” mentre solo una su cinque “ritiene invece di essere in una situazione di solidità”. Tuttavia in questi primi mesi del 2014 si segnala un ritrovato clima di fiducia con ottimismo anche verso le riforme promesse dal governo di Matteo Renzi.
Come è ovvio che sia per le famiglie italiane la priorità per la ripresa economica è il lavoro e su questo si devono concentrare gli sforzi del neo governo Renzi. In particolare è il 56,3% del campione intervistato che chiede la creazione di nuovi posti di lavoro, mentre il 32,1% punta il dito su tasse troppo alte.
Nel dettaglio il 18,3% vorrebbe uno sgravio fiscale sulle imprese, mentre il 13,8% per le persone fisiche vorrebbe ridurre le aliquote Irpef sulle persone fisiche. Un buon 9% degli italiani, però, chiede a gran voce anche l’aumento dei sussidi di disoccupazione.
Insomma le richieste delle famiglie italiane sono tante, ma nel complesso cresce il clima di fiducia su economia e riforme del governo Renzi. La maggior parte dei cittadini intervistati, infatti, ha espresso ottimismo per il futuro operato di Renzi e ben il 66% di loro ritiene che il governo sia in grado di far superare al Paese la lunga fase di crisi economica. In particolare il 24% del campione pensa che “abbia molta probabilità di riuscirci”, il 42% che “abbia qualche possibilità di riuscirci”, il 22% che “non ci riuscirà perché la crisi è troppo complicata” ed un 5% ritiene che “non ci riuscirà per incompetenza”.
Ovviamente le risposte degli italiani sono varie e diversificate, ma come detto nel complesso si intravede la luce in fondo al tunnel. Tutto passa però dal rilancio dell’occupazione perché senza stipendio le famiglie non possono spendere, non possono comprare casa o pagare l’affitto. La rinnovata fiducia degli italiani, quindi, mette grandi responsabilità al governo Renzi che se dovesse fallire rischia di affossare definitivamente le speranze verso la classe politica. Le conseguenze sociali di un nuovo fallimento sarebbero sicuramente disastrose.
Il 2014, quindi, appare come l’anno del riscatto per il Bel Paese che dovrà affrontare la sfida della crescita economica. Le piccole e medie imprese, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato di essere ancora attive sul mercato e se ogni giorno muoiono tante aziende altrettanto ne rinascono. Come detto, però, fondamentale sarà anche il contributo delle banche che devono far ripartire il sistema del credito: la liquidità è infatti necessaria alle imprese per investire in spazi, macchinari e forza lavoro.
Le elezioni europee di maggio saranno sicuramente un banco di prova importante per il PD di Renzi e gli alleati per testare gli effettivi umori degli italiani anche da un punto di vista politico. Dal risultato elettorale potrebbe scaturire una nuova fase anche economica.