Ultimatum o penultimatum? E’ quello che si chiedono gli addetti ai lavori sull’offerta di Etihad per rilevare il 40% di Alitalia e salvare così la disastrata compagnia aerea.
NOTIZIE E INDISCREZIONI
Se alle indiscrezioni di ieri del quotidiano il Messaggero, che dava per fallita l’operazione, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha risposto in tono ottimistico, invitando a non dare retta alle indiscrezioni e attendere le valutazioni sull’offerta della compagnia emiratina, il dossier comunque non è ancora chiuso.
IN ATTESA DEL CDA
Le condizioni poste dal gruppo degli Emirati Arabi non sono state ancora accettate. Ma che cosa chiede Etihad per rilevare fino al 40% della società italiana versando dunque una cifra tra 300 e 550 milioni di euro? Nell’attesa del consiglio di amministrazione di Alitalia che si terrà il 22 aprile, ecco le richieste della compagnia emiratina.
LA QUESTIONE DEL DEBITO
Etihad auspica la riduzione del debito per circa 400 milioni di euro che le banche dovrebbero convertire in azioni e una garanzia sulle passività e sulle pendenze legali e finanziarie del passato di Cai. Secondo il Sole 24 Ore, in ballo c’è in particolare il contenzioso con l’ex proprietario di Air One, Carlo Toto, “originato da una multa fiscale di 40 milioni di euro che Alitalia vuole ribaltare su Toto, il quale si oppone”, scrive Gianni Dragoni sul quotidiano il Sole 24 Ore di oggi.
IL DOSSIER PERSONALE
C’è poi la questione all’eccessivo costo del lavoro di Alitalia, secondo Etihad. Per questo si parla di esuberi che per la compagnia emiratina sarebbero stati indicati fra i 2.600 e le 3mila persone.
IL NODO REGOLAMENTARE
Secondo il Sole 24 Ore, Etihad avrebbe chiesto “il riassetto regolamentare negli aeroporti con l’ampliamento dei voli Linate, la riduzione degli spazi per le compagnie low cost e delle autorizzazioni alle compagnie extra Ue a fare voli intercontinentali”. Richieste rivolte di fatto più a governo e autorità nazionali. Mentre le altre condizioni – su debito e personale – investono gli azionisti della disastrata compagnia aerea.