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L’AGENDA D’EUROPA
Inizia il mese finale di una campagna elettorale stanca in partenza. Il dibattito non parte. I più agitati sono gli anti-europeisti, così tutti gli altri rispondono che serve “più Europa”: si parla poco di quel che verrà. Austerità, ruolo del parlamento, decisioni: serve un’agenda innovativa, scrive Sergio Fabbrini (Sole 24 Ore).
In Inghilterra Il partito di Nigel Farage è primo nei sondaggi con il 31% (Sunday Times, il report di YouGov in .pdf).
Life goes on Si tende “a non riconoscere che il tessuto democratico ha tenuto nonostante i colpi drammatici portati da cinque anni di Grande Crisi”, scrive Danilo Taino nell’editoriale del Corriere. “È vero che i partiti anti euro e anti Ue guadagneranno consensi”, tra il 15 e il 25%, secondo i sondaggi. Ma almeno tre quarti di chi voterà “continua a voler restare nel solco dell’Europa”.
La rimozione elettorale Pro o contro l’Europa, pro o contro Renzi: ci si dimentica che il 25 maggio avranno luogo anche altre elezioni, scrive Ilvo Diamanti: 4.000 comuni e due regioni (Piemonte e Abruzzo), ma nelle città non si vede nulla. È “la scomparsa della politica sul territorio”.