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Def, vi spiego come si può davvero limare il rapporto debito/pil

Come si può ridurre il debito-Pil? Semplice, si fa per dire: con un aumento dell’avanzo primario (cioè della differenza tra entrate e spesa pubblica al netto degli interessi), e/o con un aumento della crescita economica reale. Oppure con tassi d’interesse nominali tenuti in qualche modo bloccati dalle banche centrali sotto il livello dell’inflazione, con una sorta di financial repression. Non essendo in Giappone, e non avendo quindi (ancora) deflazione, l’esperimento potrebbe anche riuscire. Quello che conta è capire che, dietro al rapporto debito-Pil ed alla sua dinamica, non ci sono solo governi dalle mani bucate ma una pluralità di variabili.

Se stiamo attuando una manovra d’austerità, che nel breve termine deprime la crescita fino a renderla negativa, e se i mercati ci chiedono altissimi tassi d’interesse perché non si fidano di noi, e se addirittura tentiamo una deflazione per recuperare competitività perché siamo in una unione monetaria e quindi non possiamo svalutare il cambio, il nostro rapporto debito-Pil schizzerà alle stelle, anche se siamo morigerati e stiamo tagliando tutto quello che può essere tagliato. E’ questo il motivo del fallimento delle tabelle di marcia verso il pareggio di bilancio imposte ai PIIGS. Meditate, gente, meditate.

L’analisi completa si può leggere qui sul blog Phastidio.net)



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