Parlare del Movimento 5 stelle è un’operazione che richiede cautela: si tratta di un fenomeno che divide in maniera piuttosto netta il giudizio fra estimatori e detrattori, spesso con polarità piuttosto accentuate. Per questo è opportuno in questa sede evitare ogni elemento valutativo e limitarsi a osservare come questa organizzazione politica abbia utilizzato la rete per portare avanti tutte le attività strategiche. Quali?
– Diffondere il messaggio politico. Il primo passo del Movimento 5 stelle è la nascita del blog beppegrillo.it, il primo per numero di lettori in Italia e uno dei primi al mondo. Oltre agli articoli di Beppe Grillo, sul sito vengono ospitati post di studiosi, personaggi del mondo dell’associazionismo e dello spettacolo, oltre che di attivisti del movimento.
– Organizzare eventi. I due V-Day, nel 2007 e nel 2008, rappresentano il primo esempio, in Italia, di grandi mobilitazioni politiche organizzate principalmente attraverso il web.
– Influenzare l’agenda politica. Attraverso il suo blog, Grillo ha promosso varie attività di mobilitazione, come la petizione “Via dall’Iraq”, che sollecitava l’invio di e-mail al presidente della Repubblica per chiedere il ritiro delle truppe italiane.
– Organizzare la partecipazione. La crescita del Movimento ha trovato nel web gli strumenti per la creazione e l’organizzazione dei gruppi locali. Un ruolo chiave è stato svolto attraverso la piattaforma meetup.com.
– Raccogliere fondi. Il web e il blog di Grillo sono stati utilizzati per una serie di operazioni di fundraising, che hanno avuto sempre obiettivi definiti, come quella portata avanti con la campagna “Parlamento pulito”, che chiedeva donazioni per pubblicare su testate nazionali e internazionali un appello contro la rielezione dei deputati condannati in via definitiva.
Il Movimento presenta, dunque, alcuni tratti tipici dell’attivismo politico netroots*, con la peculiarità di aver portato la partecipazione al livello del coinvolgimento politico diretto in campo elettorale.
* Le organizzazioni dal basso definite netroots (da internet e grassroot, spontaneo) – di cui MoveOn negli Stati Uniti è l’esempio più noto – sono una nuova generazione di organizzazioni politiche la cui identità costitutiva è legata strettamente ai media digitali, in altre parole, non sarebbero nate senza la rete.
Estratto da “La comunicazione politica online”
Come usare il web per costruire consenso e organizzare la partecipazione
Gianluca Giansante
Carocci editore