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A 40 anni dal referendum sul divorzio

Fiero di aver concluso nel 1974, sul palco della DC di Rovigo, la campagna contro il referendum sul divorzio in un comizio al fianco di Amintore Fanfani e di Toni Bisaglia.
Non solo anticipavamo che, con quel voto per il divorzio, si sarebbero aperte le porte all’aborto, ai matrimoni gay e alla dissoluzione dello stesso concetto di famiglia, ma eravamo facili profeti nel sostenere che il divorzio ” era roba per i ricchi”.

L’hanno usata anche i poveri e ora, i coniugi separati, esulano raminghi e impotenti, quando va bene, a casa dei vecchi genitori, mentre si rafforzano le corporazioni omosessuali e la teoria del gender in tutta l’Europa. Ovunque si vive la fredda stagione dell’inverno demografico, premessa della decadenza progressiva della nostra civiltà occidentale. Unico antidoto: gli immigrati. Il fatto é che, in maggioranza, sono di religione islamica, intolleranti nei loro Paesi verso i cristiani, mentre da noi, notizia di ieri, anche a Mestre, riserviamo le piscine pubbliche alle sole donne di religione islamica, per permettere loro di fare il bagno con il burka.

Se continua così, come già è accaduto nei Paesi Bassi, chiuderanno le nostre Chiese e taceranno i nostri campanili, e apriranno le moschee e salmodieranno dai minareti i muezzin della mezza luna; anche qui, nella mia adorata Venezia, la città delle vittoriose galee di Lepanto…

Ettore Bonalberti
www.lademocraziacristiana.it
www.insiemeweb.net
www.don-chisciotte.net



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