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80 euro tra cicale e formiche

Tra pochi giorni nelle buste paga dei lavoratori con reddito fino a 26.000 € arriveranno gli ormai famosi 80 euro promessi dal Presidente del Consiglio. Posto che tra niente e qualche cosa è sempre meglio qualche cosa, è lecito supporre che i consumi non trarranno grande stimolo da tale misura economica.

Per le famiglie, infatti,  la necessità di tornare a consolidare il risparmio, almeno nel breve periodo, e l’incertezza dello scenario economico e politico porteranno più scelte da formiche che non da cicale.

Leggendo i dati contenuti in due recenti studi predisposti rispettivamente da Cittadinanzattiva e dal Forum Ania Consumatori si rileva che il 65,2% delle famiglie italiane (ben 25,5 milioni) non riesce a risparmiare e che il 21% di esse, per arrivare a fine mese, deve addirittura intaccare quanto faticosamente accantonato negli anni passati.

Del resto già nel marzo del 2013 il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (BES) di Cnel e Istat aveva avvertito che l’“Indice di grave deprivazione materiale” (che calcola, tra l’altro, la percentuale di persone che vivono in famiglie e che hanno arretrati per il mutuo, l’affitto, le bollette o per altri debiti; che non possono permettersi un pasto adeguato ogni due giorni e di riscaldare adeguatamente l’abitazione) era salito dal 6,8% del 2007 al 12,5% del 2012.

Vero è che tra il 2014 e il 2016 la spesa delle famiglie, dopo tre anni di riduzione, dovrebbe segnalare qualche sussulto in positivo, ma siamo pur sempre in un ambito “previsionale”, e soprattutto ci si trova in un contesto di incertezza politica tale per cui solo (forse) dopo la tornata elettorale del 25 maggio prossimo si potrà avere qualche conferma concreta di una certa ripresa dell’Index of Consumer Sentiment, così come indicato nei giorni scorsi da Eurisko.

Dall’UE la misura è stata invece commentata dal commissario agli affari economici ad interim Siim Kallas affermando che avrà un “effetto neutrale sulla crescita nel breve periodo”, che potrebbe diventare “positivo nel lungo termine se sarà finanziato razionalizzando e migliorando l’efficienza della spesa”.

Il 2014 è stato proclamato dall’ONU anno internazionale della famiglia e il 15 maggio si festeggerà la Giornata Internazionale della Famiglia. Sarà comunque una festa, e una festa di questi tempi si fa anche con i fichi secchi.

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