Aria di renzismo friccicarello, ieri pomeriggio, a Open Colonna, per la presentazione del libro rizzoliano “Le catene della sinistra“, scritto dal fogliante Claudio Cerasa, accompagnato dal padre Giuseppe Cerasa, capo della redazione cronaca di Roma del quotidiano Repubblica.
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D’altronde, l’ospite d’onore era l’ultra renziano Graziano Delrio, fido sottosegretario alla presidenza del Consiglio che il premier Matteo Renzi vedeva già al ministero dell’Economia prima di accogliere i consigli del Quirinale su Piercarlo Padoan.
Delrio ha sciorinato i soliti concetti renziani del fare, della frenesia riformistica, della buona amministrazione imparata e praticata negli enti locali. Discostandosi però dal premier sulle previsioni elettorali del Pd: se Renzi da Enrico Mentana ha accennato all’obiettivo 40 per cento alle Europee, Delrio si accontenterebbe di superare il 30 e di tenere lontano Beppe Grillo. Numeri snocciolati mentre Renzi e i renziani grilleggiavano in Parlamento votando l’arresto per il deputato Pd, Fracantonio Genovese.
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Ad ascoltare Delrio c’era pure Filippo Sensi (nella foto, a destra), portavoce e spin doctor descritto di recente con dovizia di particolari affettuosi e di curiosità giornalistiche da Marianna Rizzini sul Foglio diretto da Giuliano Ferrara.
L’Elefantino non c’era ma era presente una nutrita pattuglia di foglianti come Cerasa: spiccavano, oltre a Marianna Rizzini, Marco Valerio Lo Prete e lo scrittore emergente Michele Masneri, collaboratore anche di Rivista Studio e di IL.
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Il tasso di renzismo della presentazione è stato tenuto alto, oltre che da Delrio, anche dal vicedirettore del Giornale, Nicola Porro, conduttore su Rai Due della trasmissione Virus, che ha apprezzato l’opera anti concertativa di Renzi che snobba vecchie rappresentanze sociali nuotando saggiamente nella società liquida per intercettare nuovi bisogni ben poco corporativi.
Anche la scarsamente renziana Lucia Annunziata, direttore di Huffington Post Italia, non ha lesinato apprezzamenti per il premier e la sua ansia riformatrice. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Virman Cusenza, direttore del quotidiano il Messaggero: il quotidiano romano di certo non sprizza anti renzismo negli ultimi mesi.
A curiosare, tra i vip o meno vip, c’erano tra gli altri Fabio Corsico, direttore relazioni istituzionali del gruppo Caltagirone e neo consigliere di amministrazione di Terna, dopo le ultime nomine governative che nel caso di Terna sono state concertate con le fondazioni bancarie vista la presenza della Cassa depositi e prestiti nell’azionariato di Terna, ora capitanata da Matteo Del Fante nominato dal governo Renzi al posto di Flavio Cattaneo, approdato nel frattempo nel cda di Telecom Italia.
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A proposito di Telecom: alla presentazione del libro di Cerasa era appollaiato nelle prime posizioni anche Franco Bernabè, per anni ai vertici del gruppo di telecomunicazioni e ora pare addentellato con i renziani sulla base di vari legami. Bernabè ha seguito la serata a fianco di Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Roma.
Sono stati intravisti da Umberto Pizzi manager e politici come Umberto Croppi, già con Gianni Alemanno in Campidoglio, Andrea Mondello e Giancarlo Cremonesi (nella foto).
Più fashion le presenze di Simona Marchini, indimenticabile protagonista delle notti tv con Renzo Arbore, e di Raffaella Curiel, stilista e ambasciatrice della moda italiana nel mondo.
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Nel corso della presentazione il glamour renziano ha contagiato pure I’ultra berlusconiano Renato Brunetta, che ha ad esempio elogiato la lettera che il ministro Marianna Madia ha inviato ai dipendenti pubblici annunciando la riforma della pubblica amministrazione: punti condivisibili, altri apprezzabili, altri ancora in verità già attuati o comunque previsti da norme precedenti, ha rimarcato Brunetta. L’economista ed ex ministro ha però confermato quanto sia difficile per la sinistra spezzare le catene, come quelle della CGIL, che tengono immobilizzato il Pd, nonostante le intenzioni renziane.
Così alla fine, tra renziani doc e di nuovo conio, renziani di complemento e per opportunismo, il meno renziano è quasi apparso l’autore del libro per le domande che ha posto. Non è una sorpresa, se si legge il pezzo-recensione scritto dal direttore di Formiche.net, Michele Arnese.