Il Partito Democratico del premier Matteo Renzi, alla sua prima prova elettorale da leader, trionfa alle elezioni europee sfondando la soglia del 40% dei voti, con oltre i due terzi delle sezioni scrutinate.
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Un risultato che il Pd definisce storico e che porta il partito a doppiare il Movimento 5 Stelle, che puntava dichiaratamente al sorpasso, e a vincere ampiamente in tutte le cinque circoscrizioni elettorali.
L’ampiezza della vittoria di Renzi, che i sondaggi e anche i primi exit o instant poll non avevano colto, si misura anche in chiave europea, dove risulta il miglior dato per un partito di centrosinistra.
Il movimento di Grillo, sempre secondo i dati reali parziali, supera il 20% ma perde due milioni e mezzo di voti rispetto alle politiche, mentre Forza Italia, terza forza nazionale, arriva poco sopra il 16%.
Oltre la soglia disbarramento del 4% anche la Lega Nord, che supera il 6%, mentre il Nuovo Centrodestra di Alfano e la lista Tsipras sono ancora in bilico proprio intorno alla fatidica linea del 4%. Traguardo che Fratelli d’Italia non sembra in grado di raggiungere.
Se in Italia il centrosinistra trionfa, invece, dall’Europa arrivano segnali molto diversi: spicca su tutti il trionfo del Fronte Nazionale di Marine Le Pen in Francia, che diventa primo partito e umilia i socialisti del presidente Hollande.
Complessivamente il Partito Popolare viene dato in vantaggio, mentre gli euroscettici avrebbero triplicato i propri seggi.