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Confindustria, ecco il rimpasto nel governo Squinzi

Al giro di boa di metà mandato per la presidenza di Giorgio Squinzi la squadra al vertice della confederazione di viale dell’Astronomia scende da 21 a 16 componenti. Perde un vicepresidente, Aurelio Regina (qui tutta la ricostruzione e le indiscrezioni sulla rottura con Squinzi), e i comitati tecnici passano da 4 a 6.

CHI ENTRA CON IL RIMPASTO

Entrano Carlo Pesenti, vicepresidente per il centro studi al posto di Fulvio Conti, ad uscente dell’Enel, e Lisa Mattioli come presidente del comitato tecnico per l’internazionalizzazione e gli investitori esteri. Rimpasto approvato dalla giunta con 104 votanti: 76 i voti favorevoli, 21 bianche, 7 voti contrari.

I NUMERI DEL VOTO E DELLA SQUADRA

Il voto della giunta è stato su programma e nuova squadra per il secondo biennio di presidenza di Giorgio Squinzi, e di “verifica” sui primi due anni di lavoro. Con un consenso al 74% dei votanti, con i bombasseiani che hanno fatto quadrato su Squinzi dopo che Alberto Bombassei aveva sfidato il patron di Mapei nella successione a Emma Marcegaglia. La squadra di presidenza di Squinzi passa da 21 a 16 componenti: i vicepresidenti da 11 a 10, i comitati tecnici da 6 a 4, e i delegati da tre a due.

LE ALTRE NOVITA’

Rispetto alle indiscrezioni della vigilia non hanno trovato conferma solo le voci su una possibile uscita di Edoardo Garrone, che perde la responsabilità sul tema dell’ambiente (che passa a Gaetano Maccaferri) e la presidenza di un comitato tecnico, ma resta in squadra mantenendo come delegato per l’internazionalizzazione del sistema associativo.

CHI ESCE DALLA SQUADRA DI SQUINZI

Dopo il giro di poltrone al vertice delle società partecipate dallo Stato è confermata, come previsto per statuto, l’uscita dalla squadra di presidenza di Fulvio Conti (che ha lasciato la carica di ad dell’Enel dopo le ultime nomine di stampo renziano), Giuseppe Recchi (già presidente dell’Eni e ora presidente di Telecom Italia), e Massimo Sarmi (non più a.d. di Poste Italiane visto che il governo ha nominato Francesco Caio). Come da attese, esce anche Paolo Zegna, che lascia la presidenza del comitato tecnico per l’internazionalizzazione. Esce anche Samy Gattegno, che come presidente di un comitato tecnico aveva una delega sulla sicurezza che passa al vicepresidente per le relazioni industriali Stefano Dolcetta le deleghe di Aurelio Regina, allo sviluppo economico e all’energia, verranno assunte personalmente dal presidente Giorgio Squinzi.

EUROPA E IMPRESE

Il presidente di Confindustria ha rinunciato alla delega all’Europa, attribuita a Lisa Ferrarini, “promossa” vicepresidente mantenendo al responsabilità che aveva come presidente del comitato tecnico per la tutela del made in e la lotta alla contraffazione. Resta in squadra, ma perde il ruolo di vicepresidente, Aldo Bonomi, che mantiene le stesse competenze sulle reti d’impresa ma come presidente di un comitato tecnico.

LE PROSSIME TAPPE

Il 19 giugno si terrà l’assemblea straordinaria per l’approvazione del nuovo Statuto come previsto dalla riforma del sistema di Confindustria delineata dalla Commissione Pesenti: il rimpasto varato oggi da Squinzi, nel mettere in campo una squadra più snella e nel riordino delle deleghe, ne anticipa in parte i principi.



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