Con il condizionatore a pompa di calore, per il caldo e il freddo, si riducono i consumi e si può anche usufruire di una detrazione fiscale del 50%
Quando il caldo stringe le città nella sua morsa e lavorare o dormire diventa quasi insopportabile per l’afa che toglie il respiro, allora è proprio il momento di accendere il condizionatore, oppure se questo dovesse mancare, di comprarne uno. E su questa cosa non c’è bolletta della luce o spesa eccessiva che tenga, anche se in alcuni casi, per sopportare il costo dell’impianto, è necessario chiedere un prestito. Ponendo sul web i prestiti più vantaggiosi a confronto, d’altra parte, riusciremo sicuramente a trovare il prodotto finanziario che fa al caso nostro.
In più, nonostante il lungo dibattito al riguardo, sembra che anche l’installazione di un nuovo condizionatore possa usufruire delle detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edilizie se il nuovo impianto è a pompa di calore (e non solo per il raffreddamento) oltre che della riduzione dell’aliquota Iva dal 20 al 10%. Per scoprire tutto sulle detrazioni e su quali interventi rientrano delle agevolazioni fiscali vi consigliamo di consultare il dossier preparato dal Sole 24 Ore.
Fino al 31 dicembre 2014, la detrazione del 50%, fino a un importo massimo di 96 mila euro, si applica quindi anche all’installazione di un condizionatore, a patto che l’opera sia comunque finalizzata al risparmio energetico. Per fare questo è necessario però che il condizionatore, utilizzabile anche come riscaldamento invernale, venga installato in sostituzione dell’impianto di riscaldamento autonomo o centralizzato già esistente. Per questo si è parlato degli impianti a pompa di calore: essi infatti consentono, pur consumando più energia elettrica, un netto risparmio sulla bolletta del gas.
Pare inoltre che questa detrazione del 50%, in base agli articoli e alle circolari segnalate dal Sole 24 Ore, possa essere utilizzata anche in assenza di opere edilizie, sempre nel caso si tratti di lavori che hanno come scopo la riduzione sistematica dei consumi o l’installazione di impianti basati sull’impiego di fonti rinnovabili come i pannelli fotovoltaici.
D’altra parte assicurazioni in tal senso vengono dalla stessa agenzia delle Entrate che, nella Guida alle agevolazioni Irpef per le ristrutturazioni edilizie, include tra gli interventi agevolati alla voce “caloriferi e condizionatori”, la spesa per la «sostituzione con altri anche di diverso tipo, la riparazione o l’installazione di singoli elementi, compresa l’installazione di macchinari esterni», a condizione che si tratti di opere finalizzate al risparmio energetico.
Per ottenere la generosa detrazione, oltre che utilizzare per il pagamento il bonifico o altro mezzo di pagamento che dimostri l’avvenuta installazione degli impianti o la realizzazione dei lavori per la riduzione dei consumi energetici, sarà necessario fasi rilasciare dall’installatore una dichiarazione di conformità che mostri il risparmio energetico ottenuto grazie al nuovo dispositivo. In realtà si tratta della semplice conformità alla norma di legge che integra la certificazione del produttore sulle caratteristiche dell’impianto.
Per quello che riguarda la diminuzione dell’Iva, invece, il condizionatore rientre in quelle apparecchiature che sono considerati beni significativi secondo il Dm 29 dicembre 1999: di conseguenza l’Iva passa dal 20% al 10% sia per le prestazioni di installazione e per l’acquisto dei materiali utilizzati diversi dai condizionatori; per il costo dei condizionatori in sé invece l’Iva al 10% si applica solo fino al raggiungimento della stessa cifra spesa per manodopera e altri materiali. Per tutto il resto sino a concorrenza del valore della manodopera e degli altri materiali. In caso di suoeramento di questa soglia si pagherà l’Iva al 22%.
Si tratta quindi di una buona occasione per ottenere l’impianto di condizionamento che magari desideriamo da anni, il quale, per le caratteristiche che dovrà avere, ci consentirà di ridurre anche i consumi energetici e, di conseguenza, il peso della bolletta del gas.