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Ecco il rapporto Onu sulle droghe

Secondo l’ultimo rapporto annuale dell’ONU sulle sostanze stupefacenti, presentato il 22 maggio, a New York, le droghe sintetiche stanno registrando in tutto il mondo «un’espansione senza precedenti». La droga sintetica più diffusa è l’anfetamina, seguita da ecstasy e metanfetamina. Il documento, stilato dall’United Nations Office on Drugs and Crime (UNODOC), evidenzia in modo preoccupato la crescita vertiginosa di quelle sostanze che non sono illegali ma che producono gli stessi effetti delle droghe proibite. Secondo il dossier, si registrano 348 nuove droghe legali, individuate in 94 Paesi, cento delle quali introdotte nell’ultimo anno.

ALLARME DROGA DELL’ONU SUI GIOVANI

A riprendere l’allarme droga dell’ONU c’è in primo luogo L’Osservatore Romano che, ieri in prima pagina, riporta come «In Europa nel 2011 il 4,8 per cento dei ragazzi dai 15 ai 24 anni ha fatto uso di droghe legali, pari a quasi tre milioni di persone. Ma il mercato sta crescendo rapidamente e le percentuali potrebbero essere molto più alte» (Allarme Onu sulle droghe, in L’Osservatore Romano, 23 maggio 2014, p. 1).

Il monito vaticano interviene proprio all’indomani delle clamorose dichiarazioni del sindaco di Roma Ignazio Marino, il quale si è detto d’accordo con la liberalizzazione della cannabis «per uso medico e personale», invocando come «necessaria una riforma delle leggi a livello nazionale e internazionale» (cit. in Droghe leggere, Marino: “Favorevole alla legalizzazione. Proibizionismo ha fallito, in Il Fatto Quotidiano, 21 maggio 2014).

L’ultimo Paese occidentale che, il 10 dicembre 2013, ha approvato una legge che depenalizza il commercio della marijuana è stato l’Uruguay. La nuova normativa, approvata nonostante la decisa opposizione della Chiesa e dell’associazionismo  familiare, denominata “La marijuana e i suoi derivati: controllo e regolazione di Stato dell’importazione, esportazione, piantagione, coltivazione, raccolto, produzione, acquisizione, conservazione, commercializzazione e consumo”, prevede la creazione di un Istituto pubblico (IRCCA), che dovrà permettere l’attuazione della legge consentendo ai cittadini adulti di acquistare fino a quaranta grammi al mese negli stabilimenti autorizzati (cfr. H. Sergio Mora, Scommettere sulla famiglia e tornare alle radici è l’antidoto contro la droga libera. Un vescovo uruguyano commenta la legalizzazione della marijuana nel suo paese, in agenzia “Zenit”, 16 gennaio 2014).

LA PETIZIONE DEL MOVIMENTO GENITORI “CONTRO OGNI DROGA”

Il sostrato ideologico individualista delle proposte di legalizzazione delle droghe “leggere” in Italia, giudicato profondamente contrario anche all’educazione dei bambini e dei giovani, è stato denunciato fra gli altri dal “Movimento Italiano genitori” (Moige) che, al proposito, ha indirizzato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una petizione pubblica per dire no alla «antiscientifica distinzione tra droghe leggere e pesanti» (http://www.moige.it/).

L’associazione di genitori si è rivolta al Presidente Napolitano anche in considerazione del fatto che, secondo diversi sondaggi, la maggioranza della popolazione italiana è contraria a qualsiasi legalizzazione delle droghe “leggere”, anche sulla base del giudizio di molti medici che hanno spiegato chiaramente come la marijuana e la cannabis non solo procurano un danno alla salute, ma alterano irreversibilmente il funzionamento cerebrale e, di conseguenza, il rendimento intellettuale e fisico dei giovani, fino a condurli al desiderio di consumare droghe sempre più letali.

NIENTE DI “NORMALMENTE STUPEFACENTE” IN ITALIA

Secondo le evidenze emerse nell’ultima e più accurata indagine statistica pubblicata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM) nel 2005, condotta su un campione di 2.500 cittadini con 16 o più anni d’età, la maggioranza degli Italiani continua ad avere una chiara consapevolezza dei danni e della sofferenza psico-fisica dei tossicodipendenti, nonostante le influenze drug friendly dei maggiori media e circoli culturali  (cfr. Andrea Fantoma, Gilberto Gerra, Bruno Poggi, Normalmente stupefacente. Indagine sulla percezione dell’opinione pubblica in Italia del fenomeno droga, con una Presentazione di Carlo Giovanardi, Franco Angeli editore, Milano, 2005, pp. 208, € 18,50).

Nello studio, curato dal Dipartimento Nazionale per le Politiche Antidroga, sono evidenziate le necessarie interazioni tra strategie per la riduzione dell’offerta di droghe, come la lotta al narcotraffico, e gli interventi di cura e recupero, che sono richiesti dai cittadini, per i quali lo Stato dovrebbe farsi carico, più che di “legalizzare”, di porre in essere maggiori interventi di prevenzione, anche attraverso strumenti normativi.

Molto consistente secondo lo studio della PCM risulta anche la consapevolezza degli Italiani rispetto ai rischi che tutte le sostanze stupefacenti comportano, per le conseguenze sulla salute, per le problematiche psico-comportamentali e sulla sicurezza. La ricerca evidenzia infine l’esigenza della gente di ottenere risposte al disagio della persona abbandonando posizioni pregiudiziali ideologizzate.

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