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Ecco la manovrona dei conti pubblici che si deciderà dopo l’estate

Non ci sono solo le previsioni macroeconomiche in arrivo dalla Commissione europea, o la risposta di Bruxelles alla decisione del governo italiano di prorogare al 2016 il raggiungimento del pareggio di bilancio, a preoccupare l’esecutivo di Matteo Renzi, nonostante le rassicurazioni sia del premier che del titolare del ministero dell’Economia retto da Piercarlo Padoan.

LE PREVISIONI DEL CER

Sullo sfondo, secondo i calcoli dei ricercatori del Cer (Centro Europa Ricerche), c’è la sciagurata prospettiva – che non è solo una mera ipotesi – che la Commissione di Bruxelles ci imponga una manovra dei conti pubblici, come spiegano con dovizia di particolari (e ben pochi entusiasmi, anzi) i ricercatori del Cer in questo articolo.

L’ANALISI DEL SOLE

In verità, al di là dell’enfasi renziana di cui si nutrono spesso i media, ci sono anche cronisti di lungo corso che seguono da anni lo stato della finanza pubblica italiana che sono meno ottimisti. E’ quello che si evince, ad esempio, da un articolo di domenica 4 maggio del Sole 24 Ore. Il giornalista Dino Pesole scrive: “La vera partita il governo dovrà affrontarla con la legge di stabilità in ottobre: alla copertura a regime del bonus Irpef (10 miliardi) andranno aggiunti gli impegni già previsti dall’ultima legge di stabilità e le spese inderogabili”.

I CONTI DI PESOLE

Pesole del Sole 24 Ore fa il conto della “prossima manovra autunnale” che “salirà così ad almeno 14 miliardi, ma con ogni probabilità l’asticella verrà collocata intorno ai 20 miliardi di euro”. E buona parte dell’operazione, nota il quotidiano economico di proprietà di Confindustria, “andrà finanziata proprio con la spending review”.



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