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CRESCONO GLI ESTREMI. L’EUROPA RIMANE DEL PPE
VINCE RENZI: PD STORICO, FLOP M5S
Gli euroscettici avanzano, il Front National trionfa in Francia, l’Ukip nel Regno Unito. Ma il primo partito in Europa è ancora il Ppe.
In Italia Matteo Renzi vince nettamente le elezioni europee, portando il Pd a un risultato storico (dati reali aggiornati alle 7.20: 40,8%). Il M5S è al 21,1%, Forza Italia al 16,7%. Sorprende la Lega (6,1%), sotto la soglia del 5% Ncd e Tsipras. Il Pd è l’unico partito di centrosinistra che ha vinto nei principali paesi europei.
@matteorenzi “Un risultato storico. Commosso e determinato adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa. Grazie #unoxuno” (tweet dell’1.32, oggi Renzi parlerà in conferenza stampa).
La Bruxelles che verrà Il Ppe cala ma è ancora è il primo partito in Europa, il Pse tiene. Il candidato dei popolari, Jean-Claude Juncker, ha detto di voler diventare presidente della Commissione Europea, senza aprire all’estrema destra.
Il dato francese complica la partita, e nonostante l’enfasi sugli anti-euro i numeri confermano il gruppo che ha governato l’Europa negli ultimi cinque anni e la linea Merkel. Ma qualcosa deve cambiare. Se Juncker non convince, sarebbe pronta Christine Lagarde, possibile anche una larga intesa europea. Domani sera i leader europei si incontrano per un bilancio.
Italians Il Pd è il primo partito all’interno del Pse: il maggior peso dovrebbe dare all’Italia il prossimo presidente del Parlamento europeo e un ruolo di peso nella Commissione.
Panorama
*Germania: prima la Cdu (36,3%) di Merkel, recuperano i socialisti (27,4%) con Schulz, antieuropeisti al 7%.
*Francia: tracollo socialista (14,5%), il primo partito è il Front National di Marine Le Pen, con il 25,4%. Ump al 21%. Oggi Hollande riunisce il governo.
*Inghilterra: L’Ukip di Farage è in testa (27,5%), secondi i laburisti (25,4%), terzi i conservatori di Cameron (23,9%) .
*Spagna: forte calo di popolari (26%) e socialisti (23%), avanzano Izquierda Unida (9,9%) e Podemos (7,9%).
*Grecia: Syriza è il primo partito (26,5%), seguito da Nea Demokratia (23,1%).
Talking points
*Il Pd è il primo partito in tutte le regioni d’Italia (la mappa, tutta rossa), e domina anche al Nord.
*La famosa legittimazione popolare è arrivata. Gli alleati indeboliti non dovrebbero poi indebolire molto il governo.
*E il centrodestra? Salvini dice che non c’è più. Gasparri chiede una “nuova leadership“.
*L’affluenza La media europea è del 43,1%, prima inversione di tendenza dal 1979. In Italia 58,6%, 9 milioni in meno rispetto al 2013.
*Che fa Grillo? Aveva detto che avrebbe lasciato in caso di sconfitta (Repubblica, Europa)
*Quanto sorride soddisfatto Napolitano?
*Un primo dato certo, a livello europeo e degli stati, è la fine dell’assetto bipolare (@chedisagio).
*Che succede ora con l’Italicum?
*Nella lettura di Travaglio Renzi è il populista che gli stupidi italiani preferiscono al non populista Grillo (@simonespetia).
Tripudio (cartaceo)
*Massimo Franco (Corriere): “L’Italia preferisce la promessa di stabilità e di cambiamento di Renzi e le dà fiducia”.
*Federico Geremicca (La Stampa): “Una messe di voti che ricorda lo strapotere democristiano degli Anni 50-60”, “hanno pesato gli 80 euro ma più ancora la grande sensazione di movimento”.
*Massimo Giannini (Repubblica): “Lo tsunami si chiama Pd”, “Renzi può festeggiare la vocazione maggioritaria”
*Stefano Folli (Sole 24 Ore): “Ora Renzi ha un’opportunità davvero storica”, “per la prima volta un leader del centrosinistra ha la forza e i mezzi per riformare il Paese”.
*Stefano Cappellini (Messaggero): “Spinta forte per le riforme”, “Renzi è il primo leader in grado di attrarre sul Pd consensi trasversali”.
*Adriana Cerretelli (Sole 24 Ore): “Dagli euroscettici un messaggio alla Merkel”. Serve un’Europa “meno tedesca, non schiacciata sulla legge del più forte tra i suoi membri”.
*Luca Sofri (Il Post): sondaggisti e politologi (ancora una volta) “sbagliavano della grossa”.
Utilità
*I dati ufficiali sul sito del Parlamento europeo e del Ministero dell’Interno.
*La mappa del voto di YouTrend.