Un “derby tra rabbia e speranza”. Così definisce Matteo Renzi il suo primo appuntamento elettorale da segretario del Pd e presidente del Consiglio. Il 25 maggio è una data cruciale per il premier che intende recuperare un po’ di quella legittimazione popolare che è mancata al suo arrivo a Palazzo Chigi.
In chiave elettorale possono essere lette alcune delle sue mosse al governo, gli 80 euro in primis. Lui nega che questo sia un referendum sulla sua persona come tutti lo dipingono e serra le fila del suo partito. Tutti i democrat devono metterci la faccia, non essere timidi, vincere in piazza queste elezioni. E in effetti sembra che le varie anime piddine abbiano siglato una tregua almeno fino alle Europee, forse consapevoli che l’ennesima guerra fratricida non verrebbe capita dagli elettori e rappresenterebbe la fine del Pd.
La sfida per le Europee non è tanto con il centrodestra, il Pd infatti governa con Ncd e ha firmato un accordo sulle riforme con Forza Italia. Il vero avversario da battere è Beppe Grillo, lui a contendergli lo scettro di “novità” della politica. Nella direzione Pd chiamata a fare il punto sulla campagna elettorale, Renzi non lo nomina neppure ma contrappone “noi e loro”: “Loro sono l’urlo, noi il discorso, loro la sfascio, noi la proposta, loro gli sciacalli, noi la speranza”.
I sondaggi sembrano essere dalla sua parte, ma il segretario invita a non guardarli perché “portano sfiga” e a partecipare tutti a una mobilitazione straordinaria, che il 17-18 maggio vedrà il Pd con 10mila banchetti in tutti i comuni.
IL SIMBOLO
TUTTI I CANDIDATI DEL PARTITO DEMOCRATICO
LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE PER LE EUROPEE. LE FOTO
TUTTE LE LISTE CHE SI PRESENTANO ALLE ELEZIONI EUROPEE 2014
GLI ULTIMI SONDAGGI: LE PREVISIONI DI LORIEN CONSULTING