Skip to main content

Expo, vi spiego perché non sono Greganti e Frigerio il problema. Parla D’Onofrio

Allo scoppiare di Tangentopoli nel ‘92, Bettino Craxi parlò di Mario Chiesa come di un “mariuolo isolato”, negando l’esistenza di corruzione a livello istituzionale. Matteo Renzi bolla oggi come “ladri” da fermare le persone coinvolte nelle inchieste giudiziarie sull’Expo.

Per Francesco D’Onofrio, ex ministro dell’Istruzione nel governo Berlusconi e fondatore dell’Udc, sono sbagliate entrambe le definizioni: “Ora ed allora non si tratta di mele marce, mariuoli o ladri come li si voglia chiamare. È un problema di sistema. Gianstefano Frigerio e Primo Greganti (rispettivamente ex Dc e ex Pci, già coinvolti in Mani pulite, oggi arrestati nell’ambito dell’inchiesta sull’Expo, ndr) sono solo gli intermediari di quella che prima era un’oligarchia di partito, oggi che i partiti si sono indeboliti, di un capitalismo di relazione”.

COME RISOLVERE IL PROBLEMA

Si tratta di una questione grave ma di lungo periodo, commenta il giurista che ricorda gli anni di Tangentopoli. Come combatterla? “E’ un errore pensare che, cambiando le persone, si risolvano i problemi. Non è così, come ha dimostrato il riproporsi di episodi simili in questi anni. Solo quando nel nostro Paese saranno ridotti i margini di corruzione e malaffare, magari anche con il contributo dell’integrazione europea, si estirperà questa malattia tutta italiana”, spiega. Una malattia che ovviamente incide sul voto, avvantaggiando per le Europee “o Beppe Grillo che cavalca la protesta o il non voto perché questi episodi portano la gente a dire ‘sono tutti uguali”.

PERCHE’ FARE L’EXPO

Renzi fa bene a non fermare l’Expo ma “deve farlo perché è nell’interesse dell’Italia – suggerisce D’Onofrio – insistere sul ‘battiamo i ladri’ non è un argomento vincente. Perché non sono i ladri ma il sistema il problema. Concentriamoci finalmente su di esso”.



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter