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Il Corriere della Sera smaschera le bugie fiscali di Berlusconi, Letta e Renzi

L’ira dei savi è tosta. Quando i moderati s’inalberano sono guai. E’ proprio vero, anche nel giornalismo. Occorre temere i commenti dei quotidiani sempre equilibrati e sovente paludati: perché quando arrivano a una conclusione, dopo aver analizzato fatti e numeri, il giudizio è netto e sovente virulento.

E’ il caso del Corriere della Sera che oggi con un articolo di Enrico Marro smaschera i sogni berlusconiani, le promesse lettiane e le marachelle renziane. Tre governi colpiti con solo pezzo. Oggetto: la Tasi.

La notizia del giorno è questa: rinviato a settembre il pagamento della “Tassa sui servizi indivisibili” per i Comuni che entro il 23 maggio non avranno ancora deliberato le aliquote.

Ma per il commento, è opportuno affidarsi alle frasi di Enrico Marro del Corriere della Sera.

PINOCCHIO LETTA

“Ci avevano detto — governo Letta — che non avremmo più pagato l’Imu sulla prima casa. E non è vero. Anzi, una parte dei proprietari pagherà di più. E anche gli inquilini dovranno far fronte a una nuova tassa, la Tasi, sui servizi indivisibili: illuminazione pubblica, polizia municipale, eccetera. Ma le salate addizionali Irpef che cosa le paghiamo a fare?”.

LE MARACHELLE DI RENZI E PADOAN

“Ci avevano detto, anzi è scritto nella legge di Stabilità, che per il pagamento della Iuc (Tasi, Imu e Tari) i Comuni avrebbero inviato a casa dei contribuenti i bollettini precompilati. E non è vero. I tecnici del ministero dell’Economia avevano preparato il relativo provvedimento, che però è rimasto, chissà perché, nel cassetto”.

LE ASTRUSERIE BERLUSCONIAN-LETTIANE

“Ci avevano detto che il nuovo sistema sarebbe stato all’insegna della semplificazione e del federalismo. E non è vero. Il governo Letta, estenuato da un pressing di mesi dell’allora Pdl che pretendeva l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, si inventò una nuova tassa, la Iuc (imposta unica comunale) che ne nasconde tre: due vecchie, l’Imu e la Tari (tassa sui rifiuti) e una nuova, la Tasi appunto. Un gioco delle tre carte che cela un aumento del prelievo complessivo”.

I NUMERI

“Tanto è vero che mentre nel 2013 il gettito Imu era stato di 20 miliardi, per il 2014 quello di Imu+Tasi oscillerà tra i 24 e i 27 miliardi (ipotesi più probabile, visto che la gran parte dei Comuni imporrà le aliquote massime)”.

LE STIME DELLA UIL

“L’ufficio studi della Uil ha calcolato che in 12 città capoluogo delle 32 che hanno fissato le aliquote si pagherà in media per la Tasi sulla prima casa più di quanto si pagava per l’Imu: dai 2 euro di Palermo agli 89 di Mantova, passando per i 64 di Milano”.

ECCO A VOI LE 4 TASSE

“Quanto alla semplificazione, nessun passo avanti. Basti pensare che c’è chi pagherà quattro tasse diverse. Si tratta di coloro che hanno una seconda casa nel Comune di residenza sfitta: verseranno l’Imu, la Tasi, la Tari e infine l’Irpef nella dichiarazione dei redditi. Ovviamente con scadenze diverse, tra acconti, rate e saldi, ognuno secondo aliquote diverse e districandosi in un groviglio di detrazioni. Si calcola che per la sola Tasi si possono avere fino a 8.092 modalità di applicazione diverse e 75mila combinazioni di aliquote e detrazioni (per reddito, per rendita catastale, per nucleo familiare e così via)”.



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