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Incontro con Felipe Gonzalez e la SPD a Berlino

Oggi è stata una giornata intensa. In queste settimane di campagna elettorale mi è capitato spesso di uscire di casa alle 7 e di rientrare alle 23. Tutti i giorni in giro a fare campagna elettorale, incontrare persone e discutere dei problemi concreti da affrontare e portare all’attenzione dell’Europa.

Un’esperienza unica. Oggi è stata una giornata di grandi eventi. Ho partecipato al mio primo Landesparteitage della SPD, ossia il primo congresso della città di Berlino per il partito di Martin Schulz.

L’ospite d’onore dell’incontro è stato Felipe Gonzalez Marquez, una colonna del movimento socialdemocratico spagnolo ed europeo. Il discorso di Gonzalez ha infiammato la sala e gli ospiti. Ha emozionato anche me. Un uomo che ha vissuto la dittatura di Franco, che ha partecipato alla modernizzazione della Spagna e allo sviluppo della socialdemocrazia in Europa, assieme al grande Willy Brandt di cui era amico. Un discorso di oltre 40 minuti, un’analisi economica e sociologica, oltre che politica, molto chiara e precisa.

Cosa vogliamo dall’Europa? Come vogliamo la prossima Europa? Cosa possiamo fare noi come socialdemocratici oggi, in Europa?

Un no forte al conservatorismo e alla logica del profitto a tutti i costi. Un no fermo all’austerità e alla retorica del sud spendaccione e svogliato. Un no fermo ad una globalizzazione che crea solo poveri, precari e che mette gli uni contro gli altri. Già in occasione di un altro incontro sull’Europa, quella volta era con Romano Prodi in Università Bicocca, avevo sentito una frase come quella pronunciata oggi da Gonzales: l’Europa è un museo o un laboratorio?

Ecco, il grande quesito. Vogliamo guardare all’Europa come un qualche cosa che è ancorato al passato o vogliamo che esso sia anche un laboratorio di esperienze, di possibilità e di sviluppo per intere generazioni?

A questo incontro è seguito un dibattito con la candidata del PSOE al Parlamento Europeo Angela Sabater e con la Segretaria Generale del PSOE Europa, Miriam Herrero.

I problemi che uniscono la Spagna e l’Italia sono gli stessi. Una disoccupazione giovanile altissima, una incapacità della politica di essere credibile agli occhi dei cittadini e una sfiducia generale che sembra immobilizzare i nostri Paesi. Angela Sabater dice di volere un’Europa luminosa che restituisca dignità al lavoro e che sia spazio di possibilità per i milioni di giovani senza prospettive, nel suo Paese, ma aggiungo io, anche nel nostro. Lo sforzo che un partito socialdemocratico deve fare, dice Sabater, è di essere alternativa a queste politiche conservatrici di centro-destra, basate tutte sull’austerità e sulla logica della competitività.

La precarizzazione del lavoro, il venire meno dei diritti che le generazioni precedenti hanno faticosamente conquistato, aggiunge Miriam Herrero, sono i grandi problemi attuali della politica. I populisti hanno gioco facile nell’accusare la politica tradizionale di aver fallito e sbagliato tutto. Hanno gioco facile nel dire che “tutti sono uguali, tutti sono corrotti”, ma la verità è un’altra.

Il nostro impegno, oggi, per cambiare quest’Europa deve essere forte. Il voto è l’unica arma che possediamo per guidare il cambiamento. E non c’è alternativa alla partecipazione, se si vuole davvero dare inizio ad un cammino nuovo per quest’Europa dell’austerità.

Ho ascoltato in questa giornata discorsi appassionati, onesti e pieni di voglia di cambiare. La passione che Angela Sabater e Miriam Herrero hanno dimostrato nei loro interventi è stata emozionante, una speranza anche per me.

Dopo aver partecipato come ospite ai lavori della SPD Berlino, dopo aver accompagnato in queste settimane la candidata SPD nei suoi eventi ho conosciuto un modo di fare politica davvero profondo e innovativo. Oggi ho ascoltato uno dei padri del Partito Socialdemocratico Europeo e ho visto il leader carismatico e competente del passato. Un leader forte, saggio e autorevole. Una rarità, tutt’altro che quello a cui siamo stati abituati in Italia negli ultimi vent’anni, con superficialità, egoismi e autoritarismo.

Questa politica offre alle persone speranza e una prospettiva. La Politica ci riguarda tutti e in quanto socialdemocratici è nostro compito riportare al centro del dibattito pubblico i temi della solidarietà, della giustizia e del progresso responsabile.



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