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La proboscide di Ferrara sul “marziano” Bergoglio

Si può essere atei devoti e anti Papa? O meglio, un quotidiano può essere cattolico e anti Bergoglio? Le risposte non possono non essere affermative visto l’esempio di Giuliano Ferrara e del Foglio di cui è direttore.

Per descrivere l’ennesima puntata della tenzone avviata dall’intellettuale Ferrara, per sua stessa ammissione ateo devoto, e il Papa bisogna iniziare da stamattina. Quando sull’edizione del Foglio del lunedì l’Elefantino ha vergato il suo consueto editoriale. Titolo: “Il divorzio quarant’anni dopo: rifarsi una famiglia e disfare la famiglia”.

Il succo dell’editoriale del direttore del Foglio è tutto in questa frase, in occasione del quarantennale del divorzio: “Il divorzio legale era un modo per corrompere, consumare, deformare il matrimonio”.

Poi arrivano le parole di Bergoglio. I titoli dei siti sono: “Sacramenti ai marziani. Chi siamo noi per chiudere le porte?”. Ecco la frase precisa di Papa Francesco, nel corso della sua omelia a Santa Marta: “Se domani – chiede Bergoglio – giungesse qui una spedizione di marziani, e alcuni di loro venissero da noi… Marziani, no? Verdi, con quel naso lungo e le orecchie grandi, come vengono dipinti dai bambini. E uno dicesse: ‘Voglio il Battesimo!’. Cosa accadrebbe?”.

Poco dopo, parte il fuoco di fila di cinguetii di Ferrara, già noto per un libro critico verso Papa Francesco (qui le foto di Umberto Pizzi alla presentazione romana del libro).



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