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L’Unità sciopera e che fa? Chiede soccorso al Pd…

Il 18enne Gabriele Grazzotti di Reggio Emilia non ha trovato oggi in edicola, come le decine e decine di migliaia di lettori, il settimanale Leftun allegato che mi permette di approfondire la lettura” ogni sabato “il giorno che preferisco, come scrive nella appassionata lettera dallo stile composto, pubblicata il 1° maggio nello speciale Album 90°. Perchè l’Unità, fondata 90 anni fa da Antonio Gramsci con la specifica il quotidiano non dovrà avere alcuna indicazione di partito. Dovrà essere un giornale di sinistra, non era in edicola, causa lo sciopero di venerdì 2 maggio indetto dal Cdr. Un disagio di non poco conto per gli affezionati lettori de l’Unità e di Left.

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Fermo restando il sacrosanto diritto di sciopero, una scelta difficile sofferta, ma inevitabile, dice il Cdr, esso é dovuto a un’azienda che continua a inanellare assenze, comportamenti irrispettosi della rappresentanza sindacale, decisioni addirittura dannose per la testata. Questa azienda mette a rischio una testata storica della sinistra e dell’informazione italiana. Le responsabilità di una gestione avventata delle risorse vanno individuate altrove. Per quanto ci riguarda d’ora in poi apriremo tavoli solo con interlocutori credibili, su basi concrete di rilancio.

Chi meglio della politica, cioé il Pd, può dare le garanzie richieste dal Cdr, compresa la stessa autonomia e indipendenza della testata? Per cui, incalza il Cdr, chiediamo alla politica, a quel partito, il Pd, che storicamente è vicino alla testata, di sostenerci nelle nostre legittime richieste. Immediatamente, con una tempistica insolita, inusuale per la politica, é scattato, come ai vecchi tempi, il soccorso rosso, tanto della minoranza quanto della maggioranza del Pd, come se non sapessero o fossero tutti all’oscuro di come è stato gestito, negli ultimi 10-15 anni, il quotidiano e della pesante eredità che ne è derivata.

Chissà come l’avrebbe valutata questa presa di posizione, il prestigioso fondatore, che aveva pensato a un quotidiano senza alcuna indicazione di partito! Anche perchè la politica non ha mai dato un bell’esempio nel gestire un bene così delicato e prezioso come un quotidiano: la politica faccia, e possibilmente bene, il suo mestiere, come l’editore deve fare il suo. E fino a prova contraria, l’Unità un editore per di più puro, senza cioè conflitti d’interessi, preparato e per molti coraggioso, anzi per Prima Comunicazione quel matto di Matteo Fago, per essersi lanciato nell’avventura di rilanciare il giornale dopo averlo salvato con la ricapitalizzazione, lo ha già anche se, è ben noto, da neanche nove mesi. E si sa che per la nascita di mesi ce ne vogliono nove!

Al simpatico ed intelligente Gabriele resta da attendere poco più di 24 ore per riavere tra le mani quell’allegato, Left, che gli permetterà ancora, come alle decine e decine di migliaia di lettori, di approndire la lettura e la conoscenza.

 

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