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Papa Francesco e la crisi che piega le famiglie italiane

«La crisi continua a piegare le famiglie italiane, che sono sempre più povere, specie al sud, dove si registra un disagio cinque volte superiore a quello del nord». È quanto scrive L’Osservatore Romano commentando i dati presenti nel rapporto annuale dell’Istat per il 2014, presentato a Roma il 28 maggio (cfr. La crisi piega le famiglie italiane, 29 maggio 2014, p. 2)

LE FAMIGLIE ITALIANE RISPARMIANO SEMPRE MENO

Dalla ricerca dell’Istituto di statistica nazionale, risulta anche che, per non erodere i propri risparmi, nel 2013 le famiglie italiane hanno ridotto notevolmente persino le spese per i consumi primari e per la sanità. L’Istat segnala poi che l’indicatore di povertà assoluta, stabile fino al 2011, è salito di 2,3 punti percentuali nel 2012, attestandosi all’8 per cento della popolazione. Indica inoltre come il rischio di persistenza in povertà, che si basa su dati relativi agli ultimi tre anni, è nel 2012 tra i più alti d’Europa.

Si tratta, come ognuno potrà rilevare, di una pericolosissima situazione, la quale danneggia innanzitutto i giovani, i quali senza lavoro e senza quella scuola di vita che è la famiglia unita e vitale spesso finiscono nella disperazione compromettendo irreversibilmente il loro futuro.

PAPA FRANCESCO: “SCONFORTO PER I GIOVANI DISOCCUPATI”

L’aumento della povertà e della disgregazione familiare come conseguenza del costante aumento della disoccupazione nel mondo è stato denunciato anche da Papa Francesco nel messaggio inviato in occasione della 103ª sessione della Conferenza dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) in corso a Ginevra dal 28 maggio al 12 giugno.

Nella traduzione italiana del messaggio pubblicata dall’Osservatore Romano, infatti, Bergoglio sottolinea il momento cruciale nella storia economica e sociale che il mondo intero sta vivendo. «La disoccupazione – ha dichiarato in particolare il Papa – sta tragicamente espandendo le frontiere della povertà. Questo è particolarmente sconfortante per i giovani disoccupati, che possono troppo facilmente demoralizzarsi, perdendo la consapevolezza del loro valore e sentendosi alienati dalla società. Impegnandoci per accrescere le opportunità di lavoro, affermiamo la convinzione che solo “nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita».

 


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