Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Perché un elettore dovrebbe scegliere il suo partito?

Mentana ieri sera ha ripetuto a tutti e tre i suoi ospiti, Renzi, Berlusconi e Di Battista questa domanda: – Perché un elettore dovrebbe votare il suo partito? –. Nessuno dei tre ha saputo dare una risposta convincente. Nessuno ha saputo dare una risposta nel merito.
Renzi e Berlusconi, commettendo il peggiore degli errori di comunicazione, hanno costruito la loro risposta affermando i motivi per cui non avrebbe senso votare per gli altri due principali avversari. Il che significa che ciascuno si vede e intende presentarsi come l’ultima spiaggia. Il che non è propriamente una bella prospettiva per lo sfortunato elettore.
Di Battista, asciugando il suo intervento dell’accorata passione politica, ha dato una motivazione diversa. E cioè che di loro adesso ci si può fidare, non sono più una forza di sola opposizione ma sono pronti a passare a governare perché in due mesi hanno imparato tutto quello che serve. Che, forse, è la frase più populista udita da un parlamentare del movimento cinque stelle.

Dunque, non andrò a votare. Per due motivi. Il primo è perché nessuno dei leader dei tre principali partiti candidati sa perché io dovrei votarli. E il secondo perché in Piemonte dovrei votare per l’elezione del futuro governatore della Regione. E siccome deve essere Chiamparino, ecco, diciamo che non voglio farmi complice.

Infine, piccola nota a margine. I media non stanno dando la rilevanza necessaria a due situazioni molto diverse ma allo stesso tempo ricche di tante analogie e sfumature. La situazione di indebitamento del Comune di Torino e del sempre più incombente rischio default della Regione Sicilia. Situazioni dove, guarda caso, sono coinvolti due uomini del PD: Chiamparino e Crocetta. Sarà un caso, ma un elettore medio che, nell’ultima settimana prima del voto, si fa qualche domanda è capace di pensare che c’è tutto un establishment preoccupato del movimento cinque stelle. Preoccupato che un rafforzamento del movimento cinque stelle possa spaccare il fragile equilibrio governativo, l’establishment preferisce oscurare tutto ciò che potrebbe nuocere al partito che è il primo azionista di governo. Ecco, a fare così c’è proprio il rischio opposto. E non sarà l’inno di Mameli a salvarci, né la Nazionale.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter