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Renzi, Cerasa e la sinistra senza catene di sinistra. Ma è possibile?

Claudio Cerasa è un mistero. Fa il giornalista, ovvero il cronista, ma è pure redattore capo, editorialista, blogger e molto altro. E’ giovane, è un twittarolo, ma scrive libri da 300 e passa pagine, zeppe di riferimenti, ricordi e interviste. E’ poco più di un ragazzo, ma si scopre che è già sposato ed è pure papà.

Inizio a pensare che abbia una doppia vita, o vi siano due Claudio Cerasa. D’altronde le sue capacità poliedriche producono effetti bizzarri: sul Foglio i suoi articoli sprizzano sovente renzismo puro, seppure informato, mentre in tv intervistando Matteo Renzi si traveste da anti renziano, anche se fa solo domande azzeccate. Potenza della scuola del Foglio, dove Cerasa è professionalmente nato e cresciuto (e dove chi scribacchia questo pezzullo ha lavorato, e pure battibeccato, con Cerasa).

Basta divagare. Passiamo al libro di Cerasa appena uscito (“Le catene della sinistra”, edito da Rizzoli) che sarà presentato oggi a Roma. Detto che 306 pagine ne fanno un tomo enciclopedico più che un agile saggio, non c’è da stupirsi. il Cerasa Claudio redattore capo lesina spazi agli altri, ma al Claudio Cerasa redattore mette a disposizione paginate e paginate; quando invece sarebbero sufficienti 4500 battute (in 4500 battute si può dire tutto e pure di più). Ma Cerasa vuole spesso fare sfoggio della sua vena romanziera e immaginifica. E se si vuole capire una cosa – come usa dire spesso Cerasa scrivendo – bisogna prenderla alla lontana. Tanto lontano che il saggio appena pubblicato è un libro da tenere sempre a portata di mano tanto è denso di informazioni, spunti e pure numeri. Da leggere, dunque, ma soprattutto da rileggere.

Pur frastornato dalle centinaia di pagine lette (non tutte le 306 totali, confesso), forse ho compreso il senso (renziano?) del libro: la sinistra per vincere non deve fare più la sinistra. Perché solo se rottama giustizialismi, anti berlusconismi, sindacalismi e ambientalismi, la sinistra italiana potrà vincere (con Renzi, naturalmente) e non andare a Palazzo Chigi solo con primarie di partito.

Tutto giusto, perfetto, ben argomentato e approfondito. Resta un dubbio: ma se la sinistra non fa più la sinistra che sinistra è? E’ uno dei tanti misteri di Cerasa. Ma la soluzione ce l’ha di sicuro Matteo Giamburrasca Renzi.

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