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Scelta Civica, ecco i perché dei montiani che non vogliono diventare renziani

Avanti tutta a fianco del Pd. Alla luce dello schiaffo alle Europee, l’indicazione del capogruppo alla Camera di Scelta civica Andrea Romano è chiara ed inequivocabile: entrare organicamente nel Centrosinistra targato Matteo Renzi. Una strada però che non convince tutti nel partito.

C’è chi oppone alla deriva renziana di Sc un’alternativa nel centro-destra. E’ l’idea proposta, tra gli altri, dal deputato Gianfranco Librandi e anticipata da Formiche.net. E su una linea simile anche altri deputati come Diego Causin. Altri invece oppongono ragionamenti più elettorali a questa ipotesi.

Il riferimento è alla strategia della “bacinella” che viene attribuita ai fondatori di An. Ovvero: stiamo vicini a Forza Italia perché quando i consensi caleranno per il movimento berlusconiano ce ne avvanteggeremo noi, era il ragionamento di molti tatarelliani.

La storia insegna che quel giorno non è mai arrivato. E potrebbe non arrivare neanche per una Scelta civica in asse con il Pd, dice chi è contrario alla strada indicata da Romano. Al futuro indebolimento dei democrat è difficile che possa corrispondere un rafforzamento di Sc perché tendenzialmente è il grande che mangia il piccolo e non viceversa.

Come del resto dimostra ciò che è accaduto alle Europee. Uno studio dell’Istituto Cattaneo parla di “uno svuotamento dell’area della coalizione, che faceva capo a Mario Monti nel 2013, a quasi totale favore del Pd”.


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