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Per Scelta Civica serve un congresso e una nuova direzione nazionale. Gli obiettivi di Enrico Zanetti

Enrico Zanetti

Tranquillizzo tutti: sono vivo, vegeto e battagliero. Non ho condiviso parecchie cose di questo anno e mezzo di Scelta Civica (dai gruppi unici con l’Udc al sostegno remissivo all’inutile governo Letta, passando per la scelta di strutturare il partito nominando tutta la gente da Roma), ma ho sempre accettato le regole della democrazia interna che mi vedeva in minoranza, evitando polemiche esterne. Anche per doverosa consapevolezza del mio ruolo di ultimo arrivato in mezzo a molti nomi apparentemente più titolati a parlare.

Ora che abbiamo raccolto i cocci (ed è veramente ironico che buona parte di essi siano il frutto dell’operato di gente che prima ha partecipato alla pessima conduzione del movimento e poi se ne è smarcata) e che nel frattempo qualcosina anche a livello personale l’abbiamo dimostrata, non esiterò a farmi avanti.

Chiedo sin d’ora un congresso aperto a tutta l’area liberal-democratica e chi vince, vince. Formalizzerò questa richiesta già all’assemblea di domani sera. Se non sarò io, sarò fiero di seguire chi più di me dovesse ottenere in sede congressuale il consenso di migliaia di persone che ci credono ancora e hanno il sacrosanto diritto di votarsi una direzione nazionale e coordinamenti territoriali, senza intermediazioni di gruppi parlamentari composti da persone che, fino a una nuova legittimazione politica in campo aperto, rappresentano solo se stessi, a cominciare dal sottoscritto.

(testo tratto dalla bacheca Facebook di Enrico Zanetti)


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