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UCRAINA All’indomani del referendum per l’indipendenza celebrato a Donetsk e Lugansk le due regioni russofone sembrano prendere strade diverse. La prima, sull’esempio della Crimea, chiede l’annessione alla Russia. La seconda invece si rivolge a Kiev suggerendo una riforma costituzionale per un Paese federale, come vorrebbe Mosca (La Stampa).
Linea dura Stati Uniti e Unione Europea non riconoscono l’esito del referendum. Per il governo di Kiev si tratta di una “farsa”. I ministri degli Esteri europei estendono le sanzioni nei confronti della Russia (Repubblica, Ft).
Linea tedesca La Germania insiste nella mediazione tra Mosca e Kiev. Il ministro degli Esteri tedesco sarà oggi in Ucraina. Ma l’impressione è che la posizione di Berlino sia più che altro legata a interessi economici. Non a caso i big dell’industria tedesca hanno confermato la loro presenza, dal 22 al 24 maggio, al vertice di San Pietroburgo, la “Davos russa” (Spiegel online, Repubblica).