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Chi è Anna Genovese, il commissario Consob col piglio renziano che vuole rottamare Vegas

“Il mio mandato sarà a tempo pieno. L’autorità deve essere trasparente e autonoma per funzionare”. Così Anna Genovese all’Arena, il quotidiano di Verona, il giorno della nomina a commissario della Consob. E il riferimento è chiaro a quello che fino ad oggi è stato il ruolo predominante del presidente Giovanni Vegas.
Ma Genovese di casi specifici non parla e non fa nomi. Sostiene di credere che si possa imparare da tutto, anche dagli errori, ma che “ci sono errori che non possiamo assolutamente più permetterci se vogliamo attrarre investimenti e capitali, recuperare efficienza e competere sui mercati globali”.

GENOVESE CHI?

Arriva così questa quasi cinquantenne siciliana a coprire il posto di terzo consigliere della Consob da tempo vacante. Ha scritto Linkiesta: “C’era una volta una commissione fatta di tre commissari, che aveva sul suo tavolo la valutazione di un tesoro fatta da un ufficio di esperti. Un altro ufficio della stessa struttura, composto stavolta da contabili (esperti sì ma non di come si calcolano i prezzi), ha un altro prezzo, di 600 milioni più alto. Di fronte a queste posizioni opposte (ma anche diversamente autorevoli) un commissario vota contro, uno si astiene e il presidente della commissione che fa? Approva, e, poiché il suo voto vale doppio, decide lui, e spazza via con un tratto di penna gli uffici e i due commissari. Questo è il caso Vegas, e la commissione è la Consob”.

UNA DONNA CONTRO

Il dubbio che Anna Genevose sia stata scelta anche perché donna ed estranea ai circoli politici, e quindi perché si attagli all’idea di Renzi di rottamazione, è legittimo. “Non fa parte del mondo tremontiano da cui provengono Vegas e i fedelissimi da lui chiamati in Consob”, ha scritto Gianni Barbacetto sul Fatto quotidiano. Ma poi aggiunge che “la professoressa sembrerebbe più adatta all’Antitrust, studia le pratiche commerciali scorrette e non si è mai occupata di finanza e mercati. Ma che conta la competenza, visto che al Garante della privacy è stato nominato un dermatologo? La domanda  comunque resta: come è stata scelta Anna Genovese?”.

AMICIZIE IMPORTANTI

Firenze è il fulcro da cui si dipanano i raggi di ogni decisione dell’attuale governo. A Firenze c’è lo studio dell’avvocato e professore Umberto Tombari, grazie al quale è iniziata la carriera univesitaria di Genovese. E Tombari è anche amico di Renzi e di parte del suo entourage ha iniziato la carriera di avvocata – conclusasi in fretta per ben più gravosi impregni – il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.
Genovese è “la figlioccia di Tombari – secondo il Fatto Quotidiano – Sempre presente a ogni congresso a cui partecipa il maestro, fa parte con lui dell’Associazione Orizzonti del Diritto commerciale. E ora porta a Roma, grazie alle quote rosa, l’aria che ha respirato tra Firenze e Verona”.

CURRICULUM RAREFATTO

Quanto a Genovese le informazioni pubbliche sono rarefatte. Il curriculum è postato in rete sulla sua pagina dell’Università di Verona dove lei stessa spiega di essere diventata professore ordinario di diritto commerciale nel 2004, a 39 anni, dopo essere stata “dal 2001 professore associato e dal 1998 ricercatore di diritto commerciale, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Catanzaro”. La signora è nata a Aci Catena, in provincia di Catania, nel 1965; cura la redazione veronese del www.ilfallimentarista.it ed è avvocato dal 1992, oltre a sedere nel Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria.

DA CATANIA A LONDRA PASSANDO PER AMBURGO

A Catania si è laureata a 24 anni con il massimo dei voti e subito dopo essere diventata avvocato ha vinto una Borsa di Studio del Cnr per studiare al Max Planck Institut di Diritto privato internazionale di Amburgo, dove poi tornerà a fare ricerca tra il 1999 e il 2005. Nel frattempo ha fatto ricerca anche alla London School of Economics and Political Science.
Un curriculum di tutto rispetto, anche se non perfettamente centrato sulle competenze della Consob.


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