Fa il pieno a Bologna il consigliere regionale Galeazzo Bignami che al Baccarano riunisce oltre 500 persone con la sua iniziativa “Ricostruire il centrodestra”. Evento trasversale aperto a tutto il centrodestra, rappresentanti ed elettori di tutti i partiti, ma mancano all’appello i parlamentari di Forza Italia, cosi come i coordinatori delle altre regioni italiane, che seppur invitati scelgono di non partecipare. Il pubblico, invece, riempie due sale e affolla la manifestazione. Giovanissimi, imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi ma anche molti pensionati tra la constituency di Bignami e soci. Un pubblico caldo e a tratti rabbioso e deluso dalle divisioni partitiche e la sordità della classe parlamentare.
Apre le danze degli interventi Lorenzo Castellani, primo firmatario del “Contratto per il Centrodestra” e che ha lanciato l’idea di una Leopolda Blu da Formiche.net: “Salvare le idee e non le poltrone romane. Le primarie servono agli amministratori locali per misurarsi e ai leader per mettersi in gioco. I Giovanni Toti e i cerchi magici si misurino con le persone”. ha detto Castellani per poi concludere: “Basta dentiere e crocchette per cani, si torni alle libertà economiche”, dando appuntamento ad ottobre ad un grande evento del centrodestra per superare questi partiti.
Bignami rincara la dose sulle primarie “è tempo di misurare doveri e responsabilita’” e poi si concentra sui principi: “Sogno un’Italia che porti a casa i maro’, che punti sulla famiglia e che sia libera da questo Stato soffocante fatto di tasse e burocrazia: “E’ tra i suoi elettori e lo si percepisce dal calore degli applausi. Alla regia degli interventi il consigliere comunale di Bologna Marco Lisei, anche egli tra i firmatari dell’appello. L’assemblea prosegue con interventi random di tre minuti ciascuno, molte le proposte: semipresidenzialismo, supporto alle forze dell’ordine, immigrazione, riforme liberali in economia. Una sintesi fusionista di varie aree culturali che ricorda gli entusiasmi iniziali del Pdl e che il video introduttivo ricorda come occasione persa dalla classe dirigente del centrodestra.
La scommessa di Bignami e dei firmatari de Il Contratto è aperta: zero establishment, zero parlamentari, tanti amministratori locali, popolo di centrodestra unito oltre i partiti. Roma è lontana, ma il mondo sotterraneo del centrodestra si muove forse più rapidamente di quanto si potesse scommettere.
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