Skip to main content

Cercate la donna di casa

Quanto è attuale Vitaliano Brancati. Prendete la commedia “La donna di casa”. C’è questa Italia, tutta. Tale e quale. I tipi e i tratti dei tipi sono ancora tutti sopra di noi, come una fuliggine appiccicaticcia. Il pelo vecchio. E nuovo.
C’è sempre un democristiano un po’ voltagabbana, c’è sempre il comunista che pensa, essendo dalla parte giusta, di andare incontro all’affermarsi di una storia di nobili ideali. Ci sono sempre i vecchi brontoloni, diventati soliti stronzi ancor prima di essere giovani promesse.
C’è Emanuele Rossi, il signor Rossi appunto, l’italiano medio sempre un po’ vanesio e sempre un po’ attore. Spesso, assai spesso, più intento a fare schiuma di quello che non ha che a valorizzare quello che ha. Alla ricerca del consenso, della relazione, dell’aggancio, dell’aiuto, della spinta. Il signor Rossi che ora tradisce in pubblico sicurezza, ardimento, convinzione e, un istante dopo, in privato, da fondo alla sua irascibilità frustrato dalla sua immagine specchiata dalla toeletta che mostra, inesorabile, l’argilla della sua statura fragile, i suoi limiti culturali e intellettuali, la sua precarietà di uomo. E spesso, assai spesso, c’è la dimenticanza. Lo scordare che tra le tante, troppe Wanda, ci sono, per fortuna, tante donne di casa. E’ la donna di casa che, come Penelope, come Agata, assolve, con consapevolezza, il compito del suo destino in secreto. E’ il nocchiero che tiene, saldo, il timone. Con in mente la rotta e l’occhio alla via. Che regge e regola. In secreto appunto, con la distanza necessaria dal “pubblico”, per riflettere e guardare al mondo e alla vita con acume e visione. Senza l’obbligo del compromesso. E’ così, la storia che lei immagina e scrive diventa realtà. E piace a tanti. Senza che lei, quei tanti, debba farsi piacere.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter