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Ecco dove è lievitata di più la produzione industriale

produzione industriale

Italia. Dopo il calo a sorpresa di marzo (di -0,4% m/m, dato rivisto al rialzo di un decimo rispetto alla stima del mese scorso), la produzione industriale è rimbalzata più del previsto ad aprile, di 0,7% m/m. E’ il primo rialzo mensile dopo quello di gennaio. Su base annua, l’output in termini grezzi è rallentato a 0,1%, ma è salito a 1,6% se corretto per gli effetti di calendario. Si tratta del dato migliore da quasi tre anni, sebbene il livello della produzione resti inferiore del 24,5% rispetto al picco pre-crisi (toccato nell’agosto del 2007).

LA CRESCITA DEL PIL

Il dato lascia l’output in rotta per un incremento di 0,2% t/t nel trimestre in corso, circa stabile rispetto ai mesi invernali. Tuttavia, tale tasso di variazione potrebbe migliorare se, come riteniamo, l’output dovesse mantenere un segno positivo su base congiunturale a maggio (pur verosimilmente rallentando rispetto ad aprile). In tal senso, il dato è coerente con un ritorno alla crescita del PIL nel trimestre in corso.

I DATI

Il rimbalzo congiunturale è generalizzato a tutti i raggruppamenti principali di industrie con l’eccezione dei beni strumentali (-1,3% m/m), che tuttavia erano stati gli unici a mostrare una crescita nel mese precedente. Da notare il +2,2% m/m dei beni di consumo, in particolare non durevoli (che potrebbe evidenziare come le imprese siano meno pessimiste circa le aspettative sulla domanda finale delle famiglie). Infine, l’energia, che aveva mostrato cali significativi per tutti i quattro mesi precedenti (per via di un inverno assai più mite delle attese), contribuendo in misura apprezzabile a frenare l’indice generale, mostra un deciso recupero ad aprile (+3% m/m).

I SETTORI CHE ARRANCANO

Rimbalzano i settori che avevano mostrato una caduta significativa il mese precedente e cioè l’industria alimentare (+2,8% m/m), tessile (+2,1% m/m) e farmaceutica (+1,2% m/m). Da notare anche il +3,5% m/m della fornitura di energia e il +1,8% m/m della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati. Viceversa, arretrano macchinari e attrezzature, mezzi di trasporto e industria del legno, carta e stampa (non a caso tra i pochi comparti in crescita il mese precedente).

IL QUADRO SU BASE ANNUA

Il quadro è molto differenziato anche su base annua: il settore in maggiore progresso resta il metallurgico (+7,1% a/a), seguito dall’alimentare (+5,8% a/a), mentre rimangono in profondo rosso la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (-8,1% a/a), le apparecchiature elettriche (-6,7% a/a) e la fornitura di energia (-4,9% a/a); vira in negativo la fabbricazione di mezzi di trasporto, che risultava tra i comparti più brillanti fino a marzo.

IN SINTESI

Il dato è confortante e ricompone in parte la “frattura” che si era creata nei mesi di febbraio e marzo tra andamento della fiducia delle imprese manifatturiere in miglioramento e produzione industriale in caduta. Il fatto che sia i macro settori che i comparti industriali si siano mossi nella maggior parte dei casi specularmente rispetto al mese precedente segnala che il bimestre marzo-aprile può essere stato viziato da effetti “anomali” delle procedure di destagionalizzazione probabilmente legati a una Pasqua particolarmente alta. La tendenza su base annua resta in miglioramento, sia pur molto lento. In ogni caso, il quadro per settore resta molto differenziato, il che conferma come la ripresa non sia ancora diffusa e resti perciò fragile.

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