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Ecco come rilanciare Scelta civica

Nel dibattito sul futuro di Scelta Civica, in vista dell’Assemblea Nazionale convocata per mercoledì 18 giugno 2014, i responsabili territoriali sono al lavoro per rappresentare una visione alternativa rispetto allo scioglimento e alla convocazione di assemblee aperte, per non disperdere, anzi valorizzare il buono fatto finora, innescando una fase di rilancio che punti ad un deciso recupero del consenso.

L’idea di fondo è quella di avviare una fase di ristrutturazione, propedeutica al congresso, allo scopo di rafforzare il partito; di questo Antonio Grizzuti (responsabile regionale Sardegna) e Barbara Tosoni (responsabile regionale Liguria) sono profondamente convinti. Come del fatto che il posizionamento politico è senz’altro importante, ma in una prospettiva che nel breve non dovrebbe portare a nuove elezioni, l’obiettivo deve essere quello di crescere sul piano politico e di contenuti, piuttosto che inseguire alleanze come fatto finora.

In questa fase, pur garantendo il sostegno al governo Renzi, dovremo contraddistinguerci come “pungolo critico” nei confronti dell’azione dell’esecutivo, stimolandolo a fare di più e meglio. Fino ad oggi l’appiattimento verso posizioni filo-governative ha offuscato il grande potenziale dei nostri gruppi che aspetta solo di essere valorizzato per portare in Parlamento le riforme che faranno crescere l’Italia.

Cinque semplici punti sono fondamentali:
• ritorno ai contenuti con la formulazione di una nuova Agenda che fissi obiettivi e priorità politiche ed economiche;
• coinvolgimento dei territori attraverso l’apertura di sedi in tutti i capoluoghi di regione/città metropolitana (a tendere in ogni provincia) che fungano da “sportello civico” al servizio della cittadinanza;
• massima disponibilità dei membri dei gruppi parlamentari a svolgere qualsiasi tipo di iniziativa sul territorio (incontri, dibattiti, riunioni) per favorire l’incontro con i militanti e la società civile;
• riforma della governance del partito separando il potere politico da quello amministrativo. Ciò potrà avvenire grazie allo scioglimento dell’attuale Comitato di Presidenza e all’istituzione della Segreteria Nazionale, formata dalle tre figure cardine unitamente ai responsabili tematici che si dovranno occupare da un lato di stendere la nuova Agenda, dall’altro di fare da ponte tra i territori e i gruppi parlamentari per la raccolta di idee e bisogni dei territori.
• Nuovo piano di comunicazione che diffonda i temi e la nuova identità.
Solo così, forti di un’identità ritrovata, potremo tornare ad incidere sulla scena politica italiana per portare in Parlamento i pensieri dei cittadini.


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